L’Asp chiude il presidio di emergenza di Noto, e invia le carte in Procura
La carenza di medici aveva costretto l’azienda a predisporre una turnazione obbligatoria negli ospedali di Avola e Noto, ma cinque dei nove dirigenti medici hanno improvvisamente presentato certificazione di inidoneità al lavoro per motivi di salute
(4 luglio 2019)
La cattiva notizia si è diffusa nel primo pomeriggio, destinata a pesare come un macigno sulla già precaria situazione della carenza di personale per l’ospedale Trigona di Noto. Ed è proprio la questione delle carenze in organico nei Pronto soccorsi di Avola e Noto ad imprimere un’accelerazione alla decisione resa nota ieri di procedere alla chiusura temporanea del presidio di Noto. “La situazione – fa sapere l’Asp tramite una nota – si era evidenziata nella sua gravità nei giorni scorsi quando nelle due strutture risultavano in servizio soltanto nove dirigenti medici, complessivamente. Un’emergenza che si era cercato di arginare con la pubblicazione di un avviso interno per l’espletamento in regime di plus orario di turni aggiunti presso i pronto soccorso dei due nosocomi”.
Una procedura che, comunque, aveva già fatto seguito all’espletamento di quelle di mobilità e di reclutamento di personale a tempo determinato da parte del competente servizio Gestione Risorse umane. Soluzioni risultate non efficaci, anche per via delle note criticità legate alla insufficiente programmazione di posti presso le Scuole di specializzazione universitarie. A questo punto, alla direzione aziendale dell’Asp non era rimasto che predisporre una turnazione obbligatoria presso le due strutture, ricorrendo al personale degli altri reparti dei nosocomi di Avola e Noto. Ennesimo tentativo andato male perché, dopo la predisposizione dei turni, cinque dei nove dirigenti medici hanno improvvisamente presentato certificazione di inidoneità al lavoro per motivi di salute, riducendo di fatto l’organico disponibile a soli quattro medici per entrambi i Pronto soccorsi. Questa grave criticità ha costretto l’ASP a disporre l’immediata e provvisoria chiusura di uno dei due Pronto soccorso e lo spostamento dell’intera attività sull’altro.
“Si è preferito – continua la comunicazione dell’Asp – mantenere aperto, tra i due Pronto soccorso, quello principale di Avola in quanto sede, nella nuova rete ospedaliera del DA 22/2019, del Polo per acuti. Contestualmente si è proceduto ad attivare turni di reperibilità presso i reparti di Rianimazione, Cardiologia e Medicina di Avola per fare fronte all’emergenza dello stesso Pronto soccorso avolese in quanto quattro unità di personale non sono comunque sufficienti per un solo Pronto soccorso”. Ma, a questo punto, qualcosa non quadrava, considerato che l’assenza contemporanea per motivi di salute di cinque unità di personale su nove appariva quantomeno insolita, per questo motivo la Direzione aziendale ha trasmesso cautelativamente gli atti in Procura per i dovuti approfondimenti ed auspica che la procedura concorsuale di reclutamento del personale, già avviata, possa al più presto concludersi con esito positivo ripristinando la piena funzionalità dei servizi. Sulla questione si è registrato l’intervento dell’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, che assicura la massima attenzione sulla vicenda. “Sono in costante contatto con i vertici dell’Asp di Siracusa per trovare in tempi rapidi una soluzione ai disagi relativi al pronto soccorso dell’Ospedale di Noto, – ha dichiarato Razza, che ha aggiunto – stiamo immaginando di procedere al reclutamento di professionisti in pensione per sopperire al disagio. Al tempo stesso, ho chiesto ogni approfondimento utile sulla improvvisa assenza di alcuni medici che sarebbe causata da problemi di salute. Ho la sensazione, ma spero di sbagliare, che siano stati compiuti reati. Se fosse così, sarebbe una vergogna“.
In serata, intanto, con una nota stampa congiunta, il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti e il manager dell’Asp 8, Salvatore Lucio Ficarra, rassicurano sull’attivazione di tempestive ed efficaci procedure da parte delle istituzioni coinvolte per giungere ad una soluzione condivisa che consenta di riattivare al più presto il pronto soccorso di Noto e penalizzi il meno possibile i pazienti. “L’interesse comune a non sfornire la zona Sud dei suoi due presidi di Pronto Soccorso – dichiarano Bonfanti e Ficarra – ha impegnato in queste ultime ore tutte le istituzioni competenti, con in testa l’Assessore Razza. Si provvede, nelle more delle indagini che il caso impone, – continuano – ad attivare al più presto il Pronto Soccorso di Noto, acquisendo le disponibilità di medici in pensione che abbiano le caratteristiche richieste per ricoprire il ruolo. L’attività della locale Asp, con un continuo confronto tra il Sindaco Bonfanti e il Manager Ficarra, avallato dall’Assessore Razza, è la risposta immediata delle Istituzioni ad una imprevista è imprevedibile emergenza. Quando si fa squadra, mettendo al centro il paziente, – concludono – si ottengono risultati oltre ogni più rosea aspettativa“.
Nadia Germano Bramante