La terza marcia lenta per la SS 514: Santocono e Calabrese invitano alla partecipazione
"La politica ha fatto finta di sostenere il nostro patrimonio economico ed occupazionale, - ha detto il presidente di CNA - ma, nei fatti, lo ha preso in giro, lasciandolo senza quelle infrastrutture adeguate che potevano sostenerlo e migliorarlo"
(9 maggio 2019)
Ieri mattina al comune di Ragusa è stata presentata in conferenza stampa la terza marcia lenta organizzata per tenere alta l’attenzione sul progetto per il raddoppio della SS 514 Ragusa – Catania, in vista della prossima seduta del CIPE in programma questo mese. L’arteria attende di essere messa in sicurezza da decenni, e il territorio ibleo aspetta di essere degnamente collegato al resto dell’Isola in maniera dignitosa. Ma finora solo promesse e proclami, passerelle e tradimenti. Alla manifestazione di giorno 11 è stata garantita la partecipazione di sindaci e associazioni di categoria, sindacati e organizzazioni. In prima fila, come sempre, Giuseppe Santocono, in rappresentanza non solo della CNA iblea, di cui è presidente, ma anche del comitato nato proprio per vigilare sull’iter per il raddoppio. “L’economia del territorio ragusano – scrive Santocono – è caratterizzata dalla dinamicità delle microimprese agricole, artigianali, commerciali e turistiche. 11 attività di piccole dimensioni ogni 100 abitanti, capaci di creare lavoro reale e produttivo, reddito vero e risparmio sicuro. Senza di esse l’area iblea sarebbe economicamente un deserto. La politica, a parole, ha fatto finta di sostenere questo patrimonio economico ed occupazionale, ma, nei fatti, lo ha preso in giro, lasciandolo senza quelle infrastrutture adeguate che potevano sostenerlo e migliorarlo”.
“Il raddoppio della SS 514 Ragusa – Catania è l’esempio più lampante: 15 anni di promesse, di rinvii, di traccheggi. Noi come CNA non siamo rimasti immobili. Abbiamo manifestato, – prosegue Santocono – abbiamo partecipato a due marce lente e ai numerosi incontri al MIT e al MEF, con i Presidenti del Consiglio che si sono susseguiti. Sino ad arrivare al 2014, anno in cui è stata firmata la convenzione del progetto di finanza tra il Concessionario e il MIT. Sembrava fatta, invece abbiamo dovuto ricominciare a gridare per far sentire la nostra voce e il 21 dicembre scorso le solenni dichiarazioni da parte del Ministero per il Sud prima e successivamente del ministro Toninelli facevano intravedere il superamento di tutte le problematiche e l’imminente conferma. Era l’ennesimo miraggio. Ad Aprile è arrivato il solenne dietrofront. Il CIPE e i Ministeri competenti vogliono rivedere tutta la procedura dell’opera. L’ennesima presa in giro. Alle aziende, ai lavoratori di questo pezzo di Sicilia spetta aver accesso alla “modernità” e percorrere la Ragusa- Catania in sicurezza e in tempi certi. Sabato mattina, quindi, scendiamo nuovamente in strada a manifestare, assieme alle altre associazioni di rappresentanza datoriali e sindacali, ai sindaci e ai rappresentanti politici. L’approvazione del progetto definitivo al CIPE – conclude – è un atto dovuto. Basta con questa politica romana imbevuta di negazionismo nei confronti del Sud”.
“Sabato 11 maggio, in occasione della mobilitazione per la Ragusa-Catania, il Partito Democratico di Ragusa sarà presente come ha sempre fatto in circostanze analoghe”. Lo dichiara Peppe Calabrese, segretario cittadino del PD. “Noi non guardiamo al colore politico del governo o di chi organizza qualcosa come fanno altri – aggiunge – e ci siamo sempre quando le cose ci convincono e risultano essere utili per il territorio. Questa si chiama maturità politica. Ci saremo per difendere il lavoro fatto negli anni precedenti dal Partito Democratico a tutti i livelli. Se oggi parliamo di progetto esecutivo pronto alla cantierabilità, infatti, il merito è dei governi a guida PD e dei dirigenti locali che, con le proprie azioni, hanno sollecitato giorno dopo giorno chi governava a Roma ottenendo i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Oggi, però, la palla in mano ce l’ha questo Governo che dovrà dimostrare di avere la capacità di portare a termine il lavoro fatto da noi”.
“Invitiamo, quindi – conclude Calabrese – tutta la cittadinanza a partecipare, perché la realizzazione della Ragusa-Catania farà la differenza tra la ripartenza o la condanna di un territorio che risulta penalizzato più di ogni altro in materia infrastrutturale”.
Valentina Frasca