La mostra evento di Caravaggio a Siracusa: il curatore Pierluigi Carofano ci svela qualche segreto
Chiarita la provenienza del quadro che da oggi rimarrà esposto a Siracusa, dopo le polemiche e le critiche piovute su Comune di Siracusa e Regione in seguito ad una presunta non autenticità della tela in questione
(19 aprile 2019)
“Proveniente da Cleveland perché è stato esposto in mostra nella città americana nel 2017 in occasione del restauro cui fu sottoposto il quadro gemello, l’altra versione della “Crocifissione di Sant’Andrea” di proprietà del museo americano”. E’ questa la spiegazione fornita dal presidente di “Sicilia Musei” Gianni Filippini, per chiarire la provenienza del quadro che da oggi rimarrà esposto a Siracusa, dopo le polemiche e le critiche piovute su Comune di Siracusa e Regione in seguito ad una presunta non autenticità della tela in questione, facente parte di un fondo privato, la collezione Spier di Londra (già collezione Back Vega).
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Finalmente chiarita la vicenda, da oggi apre ufficialmente i battenti la relativa mostra “Per una crocifissione di Sant’Andrea”, che durerà a gennaio, presso la sala del palazzo della Soprintendenza di Siracusa che porta, guarda caso, il nome del maestro Merisi, per l’appunto “Caravaggio” curata da Pierluigi Carofano e Nicola Barbatelli su un progetto di Sicilia Musei, e che si avvarrà, oltre al quadro del Merisi, grazie alla collaborazione del Polo Museale di Messina per i siti culturali, della presenza di due opere di Mario Minniti, grande amico ed allievo di Caravaggio, che ospitò nel suo periodo siciliano: il “Miracolo della vedova di Naim” e la “Maddalena ai piedi della croce”.
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Delle alterne vicende che hanno visto protagonista il controverso pezzo di punta di questa esposizione, ne abbiamo parlato con uno dei curatori, Pierluigi Carofano.
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Nadia Germano Bramante