La ‘furbata’ delle Poste: avviso nella buca come se a casa non ci fosse nessuno: falso servizio che peggiora la situazione
Ma cosa succede quando non si tratta di semplice posta ma di atti e notifiche?
(17 marzo 2020)
Quando l’emergenza, anziché risolvere, o almeno gestire, i problemi propri dell’emergenza, diventa una via di fuga sbrigativa non solo per non fare nulla nell’emergenza e contro l’emergenza, ma anche per complicare totalmente la valenza ordinaria dei problemi che, anche nell’emergenza, continuano a vivere.
Come nel caso della furbata (niente più che una esecrabile furbata) che i responsabili del servizio di recapito della posta si sono inventati riuscendo nella mirabile impresa di non svolgere alcun servizio utile (tanto meglio allora sospenderlo e lasciare a casa, al sicuro, per se e per gli altri, i postini mandati in giro per le case) e di costringere tutti i destinatari della corrispondenza ad uscire di casa per andare a reperire negli uffici le lettere che il postino avrebbe dovuto consegnare loro.
Accade infatti che il postino continui a lavorare ed a notificare anche atti giudiziari, multe, ecc.. Solo che le notifiche eseguite diventano un doppio problema e, probabilmente, sono anche illegittime.
Per limitare i rischi di contagio il postino non consegna più la posta a mano e di presenza ma la depone nella cassetta delle lettere anche in presenza del destinatario. Ma cosa succede quando non si tratta di semplice posta ma di atti e notifiche? Se si tratta di una raccomandata o di una assicurata il postino, secondo le disposizioni delle poste, si accerta della presenza del destinatario e depone nella cassetta delle lettere firmando di proprio pugno come ufficiale notificatore l’avvenuta consegna.
La stessa cosa dovrebbe avvenire per gli atti a meno che il destinatario non rifiuti. In questo caso il postino lascia un avviso come se il destinatario non fosse stato trovato in casa.
qui le disposizioni postali per i servizi durante l’emergenza
Ma la realtà è diversa. Numerose le segnalazioni di notifiche irregolari. Il postino bussa e nonostante la presenza del destinatario si rifiuta di consegnare e lascia avviso in cui dichiara che non è stato possibile reperire il destinatario stesso nonostante sia presente.
Un atto che di per sè rende già nulla la notifica. Ma come difendersi? Il destinatario come dimostra che il postino ha dichiarato il falso in quell’avviso?
C’è di più. Quell’avviso invita ad andare al centro di smistamento a ritirare l’atto. E qui sorge il dilemma. Uscire nonostante il decreto che impone di restare a casa? Il ritiro dell’atto è giustificativo per il tragitto? E se non lo è come sembrerebbe, i termini per il ritiro decorrono lo stesso? E quelli per impugnare l’atto o per pagare o qualsiasi altra attività?
In questo contesto di pasticci all’italiana e di tentazioni schizofreniche giungono le richieste (legittime) di maggiori tutele per il personale postale. “I servizi postali siano ridotti drasticamente e si avvii velocemente lo smart working” chiederlo sono Cisl Slp, Failp Cisal, Confsal Comunicazioni e Ugl Comunicazioni, che aggiungono: “Ci rendiamo conto che quest’emergenza sia stata un fulmine a ciel sereno per tutti e che l’Azienda, non senza difficoltà debba ottemperare anche a contraddizioni evidenti ma, non possiamo di certo mettere a repentaglio la salute dei Lavoratori, delle loro famiglie e anche dei clienti”. Secondo i sindacati di categoria non si possono applicare le disposizioni di sicurezza.
“I portalettere – affermano Cisl Slp, Failp Cisal, Confsal Comunicazioni e da Ugl Comunicazioni – si recano nelle case dei siciliani, gli impiegati allo sportello, senza tutele strutturali, operano a distanza ravvicinata con i clienti. Va avviata una drastica riduzione dei servizi per tutelare i lavoratori che, in quanto fortemente esposti, diventano a loro volta dei potenziali “trasmettitori di contagio. Gli stabilimenti e gli uffici senza sanificazione, ad oggi, sono potenziali portatori di virus. La paura delle persone/dipendenti in questo periodo è enorme e non sappiamo più come gestirla”. L’azienda ha già ridotto alcuni servizi ma, come sottolineano le sigle sindacali, ancora non basta. Nel settore postale ha stabilito che il 75% deve essere presente mentre per gli impiegati dei servizi finanziati siamo al 50%. Lo smart working tarda ad arrivare. Cisl Slp, Failp Cisal, Confsal Comunicazioni e da Ugl Comunicazioni propongono di lasciare soltanto presidi di uffici postali con erogazione di pochi servizi essenziali, tra i quali il caricamento degli atm per l’erogazione del contante; questo consentirebbe la garanzia di liquidità. I sindacati lanciano un appello ai cittadini affinché si rechino agli uffici postali per evidenti esigenze e non per consulenza sui servizi. “Usino i numeri dedicati – concludono – evitino di affollare le nostre sedi per pratiche che sono decisamente rinviabili. Stiano a casa nell’interesse di tutti”.
È una pratica consolidata dei postini della mia zona non c’entra la situazione attuale. Prima dell’emergenza diverse volte trovo l’avviso dell raccomandata e io o i miei familiari eravamo in casa. L’ultima volta poi l’avviso era tutto bagnato e stava nella cassetta da due giorni.
Sono una postina, io per prima dico che il servizio fatto così è un insulto alla nostra professionalità e un grave disagio per i cittadini ma questo ci è stato imposto. Non siamo tutelati, non ci vengono forniti i DPI idonei, non viene effettuata sanificazione nei locali di lavoro e sui mezzi, ma Poste si ostina a farci lavorare. I cittadini battono le mani, certo ben fatto, ma ci siamo anche noi (e come noi tanti altri lavoratori) che non veniamo considerati se non come carne da macello. 🤔😟
Lo faccia presente ai responsabili del recapito nella sua zona. Io sono una portalettere e ritengo che il servizio che faccio debba svolgersi nel rispetto reciproco tra utenti e postino.
Ma che carne da macello, in tanti stiamo lavorando e senza tante storie! Che cosa sta dicendo di sospendere il servizio, ma siamo impazziti? La posta va recapitata, come va raccolta la spazzatura o prodotti gli alimentari! Su le maniche e al lavoro
Capirei se non fosse che succedeva anche prima dell’emergenza Covid!
Il motivo è che per gli atti giudiziari (le cosiddette multe) è previsto che il portalettere non possa imbucare l’oggetto e non possa fare altro che avvisare perché questo prevede il DPCM COVID 19.
Citato in tribunale senza saperlo… Senza una notifica… Solo uno scontrino… Tu non ti rechi all’ufficio postale e il mittente lo prende come silenzio assenso… Hanno fatto il processo senza di me…la condanna è stata ovvia… Niente di che… Non sono un delinquente… Si tratta di morosità d’affitto… La mia presenza avrebbe ribaltato l’esito… Cmq la direzione postale si rende conto del disagio che arreca… È mai possibile che si deve andare a ritirare la posta all’ufficio invece di riceverla… Mah… Come diceva toto… Succedono cose da pazzi in questo manicomio…
In verità ho fatto una lamentela scritta allla posta di Castellammare di Stabia, perché anche quando non ci era il covid-19 ugualmente facevano la furbata di non chiamerti a citofono e lasciare l’avviso. Fannulloni.
Mi fa piacere che qualcuno si stia interessato alla questione. Una vergogna , ho ricevuto sia l avviso di giacenza che il CAD di un atto gjudiziario, del 13 marzo messo nella cassetta della posta pur stando a casa.Nn sarebbe stato piu’ semplice e meno pericoloso consegnare l atto invece di farci recare alle poste che sono pure distanti da casa è una disposizione del governo o è una furbata dei postino? Desidererei conoscere il motivo.Grazie
Io devo ritirare 1 raccomandata e 3 atti giudiziari, ero in casa e non mi è stato lasciato nulla
Sono andata alle poste erano chiuse x sanificazione
Ora ci sono le pensioni, ed aggiungo il mio ufficio postale è aperto a giorni alterni.
Non si lavora cosi, i miei atti sono normalmente testimonianze che devo fare e una volta ho rischiato di saltare un processo per queste ” leggerezze “
Io vivo a Bitonto BA e dal 2007 all’attuale indirizzo non ho mai ricevuto a mano una qualsiasi raccomandata sempre e solo avvisi. In certi casi, come x una multa mi è stato notificato una seconda volta tramite messo comunale pagando una seconda notifica. Ho scoperto poi che il portalettere aveva segnato che ero sconosciuto. Grazie posteitaliane.
È successo un po’ di volte anche a me mi sono lamentato con gli addetti ai lavori ma nessuna risposta, in questo periodo non possono dirmi che non sono a casa, noi siamo in quattro in quarantena quindi a casa c’è sempre qualcuno, se non hanno voglia di lavorare che facciano posto ad altri.
Pensavo fosse successo anche a me ed invece leggo che succede di sovente che nonostante la presenza a casa i postini lascino l’avviso in casetta . O lasciate la raccomandata in cassetta o dovete suonare . Succede un’altra volta mi rivolgerò alle autorità competenti .