La famiglia Chessari e l’uva, un legame che dura da oltre 50 anni, diventato sinonimo di eccellenza
Chessari Group, dal 1965, coltiva, raccoglie e commercializza l'uva da tavola. Noi di Ialmo abbiamo voluto incontrare il titolare
(15 ottobre 2019)
La regina della tavola. Uno dei frutti autunnali per eccellenza. Una storia che affonda le proprie radici nel 1965. Una famiglia e un’azienda. Chessari e uva, due nomi, che da oltre 50 anni, sono legati indissolubilmente tra di loro. Ed è così che “l’esperienza diventa differenza”, quando la passione per il proprio lavoro, tramandata da generazione in generazione, permette di distinguersi. Quando un marchio diventa sinonimo di qualità.
L’azienda Chessari Group, di Salvatore Chessari, ha avviato la sua attività, come abbiamo detto poc’anzi, nel 1965 in contrada Mazzarronello, tra Chiaramonte Gulfi e Mazzarrone, in un territorio favorevole alla coltivazione dell’uva da tavola. La coltivazione è poi seguita dalla raccolta, dall’imballaggio e dalla commercializzazione, sempre a cura dell’azienda stessa. Noi di Ialmo abbiamo voluto incontrare il titolare per farci raccontare la loro storia.
Voi di Chessari Group lavorate l’uva in tutte le fasi produttive. Rispetto al passato, come è cambiata la produzione?
“Nel corso degli anni la produzione ha subito una trasformazione. Inizialmente venivano utilizzati i classici impianti, quelli denominati “viti ad alberello”, e le tecniche di lavorazione erano quasi del tutto manuali. Poi, negli anni ’80, in seguito alle nuove richieste di mercato, abbiamo introdotto innovative tecniche d’impianto, oggi definite “viti a tendoni”, utile quando si vogliono ottenere enormi quantità. Nel corso del tempo, abbiamo anche esteso il terreno coltivato: oggi abbiamo circa 30 ettari di terreno. La nostra uva “cresce” nelle serre, le quali ci permettono di avere una temperatura costante, grazie agi impianti di apertura automatica. Poi la raccolta di acqua piovana ci permette di utilizzare le falde acquifere. Queste innovazioni ci hanno permesso, oltre che di migliorare, anche di diversificare le varietà del prodotto”.
E a proposito delle tipologie, quante varietà trattate?
“Abbiamo iniziato con varietà denominate “Cardinali, Alfonso e La Vallè”. Mentre le varietà trattate oggi sono “Uva Vittoria”, “Uva Pirene”, “Uva Red Globe” e “Uva Italia”, quest’ultima, è fra quelle più apprezzate sia per i grandi e dorati grappoli, per il gusto (si sente un gradevole sapore di moscato), che per la notevole resistenza, rendendola adatta quindi ai lunghi trasporti”.
Infatti la vostra uva non finisce solo sulle tavole italiane. Verso quali mercati è destinata?
“Oggi, la nostra azienda, grazie al duro e faticoso lavoro ed alla passione tramandata da padre in figlio, produce un prodotto d’eccellenza apprezzato in Italia e in diversi Paesi d’Europa. Metà della produzione è riservata al mercato italiano e l’altra metà a quello europeo, in particolare a Belgio, Francia, Germania e Olanda”.
Un’azienda, quindi, in continua e costante crescita. Quali sono i vostri progetti per il futuro?
“Tramandare il nostro lavoro e la nostra passione alle generazioni future, e poi continuare a rinnovarci negli impianti pur mantenendo e garantendo l’eccellenza del prodotto”.
Claudia Trapani