Inquinamento a Priolo, allarme per la soglia dell’arsenico in atmosfera
L'On. Pasqua (M5S) fa sapere che è approdato all'Ars il suo DDL per mettere in rete le stazioni di rilevamento in tutta la Sicilia, poi lancia un appello: "La politica smetta di litigare. Quanto sta accadendo pone ancora una volta l’accento sulla necessità di un monitoraggio continuo della qualità dell’aria"
(24 luglio 2019)
Che nel cosiddetto quadrilatero della morte, costituito dai quatto comuni limitrofi alla zona industriale priolese, (Siracusa, Priolo, Melilli, Augusta) l’aria sia irrespirabile lo confermano con un triste decalogo i numerosi fenomeni odorigeni verificatisi nel corso degli anni e denunciati più e più volte dalla cittadinanza per i fastidi provocati in particolari e ripetuti episodi a naso, gola ed occhi con centinaia di chiamate ai vigili del fuoco e altrettanti esposti in Procura. Del fenomeno ci siamo occupati in più occasioni anche noi di Ialmo, descrivendone le caratteristiche dal punto di vista scientifico ed approfondendo gli effetti che questi ripetuti episodi provocano, non solo a livello fisico ma anche psichico, agli abitanti di un territorio da anni pesantemente penalizzato a causa delle emissioni provenienti dagli impianti industriali. Sotto accusa la concentrazione nell’aria delle diverse sostanze emesse durante i cicli di raffinazione, molte delle quali non ancora normate dall’attuale legge e per questo non adeguatamente monitorate.
Emissioni la cui correlazione con l’aumento delle morti e dei ricoveri per neoplasie sviluppatesi a danno nella popolazione residente in quelle aree è stata recentemente focalizzata dal contenuto di un rapporto, stilato da tre esperti del settore epidemiologico, consegnato a fine giugno alla magistratura siracusana, nel quale si esaminava la qualità dell’aria. Un nuovo strumento di valutazione, di indubbio valore tecnico-scientifico, nelle mani degli inquirenti che mette in relazione il nesso tra inquinamento e malattie nel cosiddetto quadrilatero della morte che costituisce una delle tante tessere per ricostruire in maniera definitiva il quadro completo della situazione, al quale nei giorni scorsi si è unito un nuovo tassello, il rischio inquinamento da arsenico. A sollevare il caso l’ex primo cittadino di Priolo Antonello Rizza che, in alcuni video, denunciava la situazione commentando il report annuale sulla qualità dell’aria redatto da Arpa ed ex Provincia, riguardo ai dati del 2018 ma trasmessi solo recentemente dai quali risaltano i valori di arsenico rilevati dalla centralina situata al Polivalente di Priolo, risultati di molto superiori rispetto ai valori di guardia. Arsenico presente nell’aria che potrebbe essere derivato dai cumuli di pirite presenti a Thapsos e nei campi sportivi.
Sul caso, che in tutta la sua urgenza non fa altro che evidenziare la necessitare di amplificare e modernizzare i sistemi di rilevamento della qualità dell’aria attualmente obsoleti e spesso come abbiamo visto nei nostri precedenti articoli, discontinui nell’attività di misurazione, dopo la prese di posizione del sindaco di Priolo Pippo Gianni, che, nei giorni scorsi, ha convocato un tavolo tecnico sul tema, annunciando ulteriori indagini per chiarire la natura di quanto rilevato dall’Arpa e il reale rischio a danno della salute dei cittadini, arriva l’annuncio del deputato regionale del M5S Giorgio Pasqua, componente della Commissione salute, servizi sociali e sanitari dell’Ars per una proposta di legge che consenta finalmente di realizzare un serio monitoraggio della qualità dell’aria. “Quanto sta accadendo a Priolo in questi giorni, con il superamento della soglia di arsenico in atmosfera, pone ancora una volta l’accento sulla necessità di un monitoraggio continuo della nostra qualità dell’aria. Già in commissione bilancio, – dichiara Pasqua – è pronto il disegno di legge che istituisce una vera e propria stazione meteorologica dell’inquinamento costante e fruibile da tutti i cittadini anche tramite smartphone. Dopo aver avuto il via libera della commissione Ambiente – spiega Giorgio Pasqua – il mio progetto di legge, adesso unificato al ddl del collega Calderone (presidente gruppo parlamentare di FI all’ARS) che determina nuove sanzioni per i superamenti, spero possa essere trattato presto in aula per la votazione finale. Si tratta del SIMAGE, Sistema Integrato Monitoraggio Ambientale Gestione delle Emergenze che consente di scoprire chi, con cosa e da dove sta inquinando”.
Cosa prevede nel dettaglio la proposta di legge? “Il mio ddl – continua – prevede l’acquisizione dei dati di tutti i sensori e rilevatori esistenti nelle zone industriali, la interpolazione con dati meteorologici e la costruzione di rappresentazione grafica delle sostanze fuori soglia, con indicazione della provenienza, qualità e quantità. Si tratta di una sorta di stazione metereologica dell’inquinamento che incrociando i dati consentirà ai cittadini di conoscere in tempo reale, tramite un’apposita applicazione sul telefonino la qualità dell’aria che stanno respirando. Prevede, inoltre, la possibilità per i Comuni di dotarsi di proprie stazioni di rilevamento che siano messe in rete con il medesimo sistema. Parliamo di una sorta di ‘nasi elettronici’ il cui prezzo è decisamente più accessibile rispetto al passato, quindi anche un piccolo comune con un piccolo investimento potrebbe avere la propria rete. Si tratta, in sostanza, di raggruppare in un’unica banca dati che opera in tempo reale tutti i valori raccolti dai vari sensori che opportunamente processati anche da un punto di vista grafico, permetterà agli utenti di conoscere il momento esatto e il luogo da cui provengono gli eventuali valori inquinanti. Una rivoluzione di cui gioverebbero l’ambiente e la salute della popolazione, a costo praticamente zero per la Regione Siciliana.”
Intanto, a Priolo oltre al danno si aggiunge la beffa perché a fronte dell’ennesimo rischio a cui sarebbero sottoposti i cittadini, sull’argomento scoppia la polemica con relativo rimpallo di responsabilità, tra l’attuale primo cittadino, Pippo Gianni e l’ex sindaco Antonello Rizza. Discussione dalla quale il deputato pentastellato si tira seccamente fuori invitando le parti ad un esame di coscienza nell’interesse dei cittadini: “La stucchevole polemica alla quale stiamo assistendo a Priolo non avrebbe ragione d’esistere se il progetto di legge che giace in Ars fosse pienamente operativo. Stiamo assistendo, – spiega Pasqua – ad uno scambio di responsabilità tra il sindaco precedente e quello attuale, i quali il primo punta il dito oggi per i dati del 2018 ma non cita i dati analoghi del 2012 quando egli era sindaco e l’altro attribuisce la responsabilità di questi superamenti alle ceneri di pirite, mentre la stessa Arpa, nei superamenti del 2012 attribuiva questi ai processi industriali allora in atto. Questa polemica, – conclude Pasqua – poteva essere benissimo superata con un DDL chiaro e immediatamente applicabile. La politica per una volta, smetta di litigare e faccia la sua parte concreta”.
Nadia Germano Bramante