Incendi dai residui di produzione agricola: aria irrespirabile a Vittoria, Acate e Santa Croce
Scifo: "Urgente un piano istituzionale. Fermare questo disastro che attenta alla salute"
(16 ottobre 2022 – Incendi dai residui di produzione agricola: aria irrespirabile a Vittoria, Acate e Santa Croce)
Negli ultimi giorni si soni intensificati gli incendi nelle campagne dei residui della produzione agricola alimentando fumarole su tutto il territorio. Dalle prime ore della notte fino alle prime ore del mattino l’aria diventa irrespirabile principalmente a Vittoria ad Acate a Santa Croce, comunque il problema riguarda tutti i territori dove ci sono gli insediamenti serricoli anche se in diversa misura. “Sicuramente c’è un vuoto nella corretta gestione del ciclo dei rifiuti di questo genere di aziende agricole, commenta Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa, manca da sempre una giusta considerazione a livello istituzionale del problema da parte dei diversi soggetti responsabili. Serve fare un piano tra i Comuni interessati, il Libero Consorzio e l’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia, del Comune di Ragusa con il coinvolgimento diretto delle organizzazioni di rappresentanza agricole. Bisogna partire da una mappatura reale delle aziende all’interno dei territori dei diversi Comuni della provincia per iniziare a superare la condizione di “anonimato.” Occorre iniziare da questo e trovare soluzioni strutturali. Ma serve intanto fermare i fuochi e bloccare l’azione di avvelenamento sistematico dell’aria che respiriamo“.
Prosegue: “Per fare questo serve la sinergia tra le istituzioni sotto la regia della Prefettura perché in questa fase occorre fermare questo disastro che mina la salute pubblica. Le aziende, già questo accade in diversi casi, devono stoccare gli scarti e i rifiuti al loro interno in sicurezza, in attesa di trovare soluzioni per un possibile conferimento e corretto smaltimento. Nel frattempo si adotti la tolleranza zero per chi brucia illecitamente scarti e rifiuti avvelenano l’intera collettività“.