Il mare di Sardine si prepara ad inondare anche Siracusa! Appuntamento al 6 dicembre
A raccontare a Ialmo com’è iniziata l’avventura delle Sardine nella città di Aretusa è il loro portavoce, il giornalista e blogger siracusano, Massimiliano Perna
(3 dicembre 2019)
Tornare a parlare di sentimenti di unità e di impegno civile in opposizione a politiche d’odio e messaggi di stampo populista e di intolleranza verso ogni tipo di diversità di cui si è ammantata una certa politica negli ultimi anni. Dall’idea di quattro giovani, Mattia Santoni, 32 anni, laureato in scienze politiche, Roberto Morotti, 31 anni, ingegnere, Giulia Trappoloni, 30 anni, fisioterapista e Andrea Garreffa, 30 anni, guida turistica, è nato il movimento che ha portato sempre più giovani e liberi cittadini e cittadine ad affollare le piazze italiane, gruppi sempre più numerosi e compatti, riuniti dapprima virtualmente e poi nella pratica sotto il nome e il simbolo delle Sardine. Un movimento che parte dal basso e senza alcun simbolo di partito, – come hanno tenuto a sottolineare in ogni occasione i giovani fondatori, con lo scopo di contrastare metodi e linguaggi di un sistema partitico che ha pensato più a colpire la pancia dell’elettorato che ad aprirne gli orizzonti fisici e mentali. Dalla primissima manifestazione di Bologna dello scorso 15 novembre, che vide in piazza la presenza di circa 6.000 persone, per contrastare il senatore della Lega, Matteo Salvini, presente in quel momento per sostenere la campagna elettorale della candidata alla presidenza della Regione, la senatrice Lucia Borgonzoni (Lega), il movimento delle Sardine è cresciuto diffondendosi progressivamente in tutto il Paese con gruppi sempre più numerosi ed organizzati. A testimoniarne il successo, gli esiti dei raduni dello scorso fine settimana in tre grandi città, a Milano, Firenze e Napoli, a cui hanno preso parte decine di migliaia di persone. Nel frattempo analoghi gruppi sono nati e scesi in piazza a Genova, Verona, Mantova, Piacenza, Bari e molte altre città da nord a sud del Paese, tra queste anche a Siracusa dove le Sardine hanno via via raccolto numerosi consensi, tramite appelli sui social e con il classico passa parola. A raccontarci com’è iniziata l’avventura delle Sardine nella città di Aretusa è uno degli organizzatori, il giornalista e blogger siracusano, Massimiliano Perna. “Dopo aver visto la bellissima iniziativa portata avanti dai quattro ragazzi a Bologna in favore di una politica diversa, ho sentito che stavano cominciando a formarsi dei gruppi di questo movimento in tutta Italia. Personalmente mi ha colpito quello che è accaduto a Bari, dove nel giro di pochissimo e con il passaparola si era arrivati a formare un gruppo di circa 38 mila persone, a quel punto, ma questa era un’idea che avevo da tempo, ho cercato insieme ad amici e esponenti della cultura di tutto il paese di organizzare qualcosa anche qui a Siracusa e ho creato un gruppo Facebook. In poche ore è cresciuto fino a superare i 2 mila contatti e continua a farlo raggruppando contatti da Siracusa e provincia per organizzarci sempre meglio.
Questo è un movimento che nasce rigorosamente senza padrini politici ma dietro l’angolo c’è sempre il rischio di strumentalizzazioni da parte della politica, che ne pensi?
“Purtroppo è indubbio che il clima creatosi negli ultimi anni non ha fatto che acuire la disaffezione della gente nei confronti della politica ma ci tengo a puntualizzare che le Sardine non nascono solo per contrastare Salvini e la sua politica ma ciò che ci unisce è la ricerca di un nuovo tipo di narrazione, non il contro qualcosa o qualcuno ma il pro verso un nuovo modello politico. Il nostro è un movimento basato totalmente sull’antifascismo, l’antirazzismo, il rispetto e la solidarietà verso tutti, questo deve essere chiaro a che ne vuole far parte. Non nasciamo per esprimere future candidature ma per suggerire proposte culturali alternative, far capire alla politica dei partiti che c’è anche un’altra parte del nostro Paese che è rimasta silenziosa, che si stava rassegnando e che chiede altre cose rispetto a quello che ha chiesto lo stomaco di questo Paese di cui noi vogliamo invece essere la testa e il cuore”.
Qualcuno vi ha già paragonato al primissimo Movimento 5 stelle dell’epoca Casaleggio, cosa rispondi?
“Direi che quello era un movimento nato dall’unione di persone con idee molto lontane tra loro, delusi di destra e di sinistra come anche di altre esperienze politiche. Uno degli sforzi che stiamo facendo noi, sin dall’inizio, è chiarire subito a chi ne vuole far parte che per noi ci sono valori non derogabili come il rifiuto di ogni forma di razzismo e di fascismo, in altre parole quella politica che ha portato al varo dei decreti sicurezza”.
Un ultima domanda, pensi che questo movimento possa dare disposte alla grossa percentuale di astensionismo che ormai da anni la fa da padrona ad ogni tornata elettorale?
“Penso che questo sia ancora prematuro, intanto il dato positivo a mio parere è che la gente sia uscita dal virtuale e sia tornata ad incontrarsi e parlare nelle piazze, specie chi non sentiva di avere più una rappresentanza politica. Cosa succederà dopo dipenderà molto dal cambiamento che si riuscirà a fare, in termini di proposte e di classe politica. In questo senso se le logiche e il tipo di narrazione non cambieranno non ci sarà mai una rappresentanza in grado di dare le risposte che questa gente cerca, basta giocare sulla pelle della gente con slogan facili per racimolare un voto in più. Le Sardine nascono in un’area che io definisco di nuovo umanesimo, rifiutando tutto questo odio diffuso, e la migliore conferma sono le reazioni alle provocazioni di certa stampa e che arrivano dal web ai quattro giovani fondatori delle Sardine, a cui loro rispondono sempre col sorriso e col ragionamento”.
L’appuntamento con le Sardine siracusane #siracusanonsilega è per venerdì 6 dicembre con raduno alle 19:00 al Tempio di Apollo. Fra due settimane intanto, sabato 14 dicembre, è previsto l’evento nazionale organizzato dalle Sardine romane. Fervono i preparativi per continuare a mandare avanti quanto espresso dalle altre piazze, come spiegano in un recente comunicato i rappresentanti romani del movimento, “…unite e consapevoli che questo fenomeno sta risvegliando l’intera nazione. Siamo di fronte a un momento storico particolare, – spiegano – il nostro impegno è quello di dare il massimo per opporci alla politica dell’odio. Mancano solo due settimane e sempre più persone, ogni giorno, ci palesano il loro interesse: in tanti si offrono per dare una mano, per dire “io ci sono”, per fare in modo che piazza San Giovanni torni a parlare di sentimenti di unità e impegno civile”.
Nadia Germano Bramante