“Home restaurant”: il M5S presenta un disegno di legge, e il fondatore del marchio replica
Stamattina vi avevamo informato del ddl presentato dal M5S Sicilia all'Ars. Dopo poco abbiamo ricevuto la replica di Gaetano Campolo, Ceo e Founder di Home restaurant Hotel, marchio brevettato al Mise nel 2016, e regolato dal Ministero dell'interno a febbraio 2019
(8 ottobre 2019)
La Sicilia è, di sicuro, tra le Regioni più amate e apprezzate anche per la sua buona cucina. E se a questo si aggiunge il senso di ospitalità e convivialità, tipiche dei siciliani, non ci può stupire che sia fra le mete preferite del turismo agro-alimentare. Ma oltre la presenza di ristoranti, agriturismi, pizzerie, gastronomie, c’è chi ama dedicarsi alla preparazione di pietanze ma non ha le risorse necessarie per aprire un’attività, oppure non si sente di caricarsi di tutte quelle responsabilità necessarie per portarla avanti. Una soluzione si trova. Negli ultimi anni, si sono diffusi, infatti, gli “home restaurant”, cioè dei veri e propri ristoranti fra le mura domestiche. E cosa è necessario per un’attività relativamente a “bassa costo” come questa? Bisogna disporre di spazi sufficientemente ampi per accogliere gli ospiti, curare gli ambienti, ma senza il bisogno di esagerare, perché bisogna farli sentire a loro agio, come se fossero in casa propria. Infine, e non per importanza, preparare dei piatti buoni e genuini. Ma per quanto riguarda il regime fiscale, come bisogna comportarsi? Per fare un po’ di chiarezza, è intervenuto il M5S all’Ars: “Per ‘home restaurant’ o ‘home food’ – spiega Angela Foti – si intendono quelle attività di ristorazione saltuarie che si svolgono nelle proprie abitazioni di residenza, dove i pasti vengono preparati, somministrati e consumati sul posto dal pubblico, e su prenotazione. Sono forme di convivialità sociale e rappresentano un modo originale per offrire piatti della cucina tipica regionale, utilizzare le migliori produzioni agroalimentari locali, in una dimensione casalinga molto gradita dai quei turisti che sono sempre più alla ricerca di esperienze che si addentrano nel vissuto del luogo. Si tratta di un settore nel quale si stanno sviluppando nuove opportunità e di conseguenza è necessario che la Regione prenda consapevolezza del fenomeno e introduca opportune regole a garanzia dei consumatori”.
“Il disegno di legge prevede che l’attività – precisa – venga considerata saltuaria e quindi si applica il relativo regime fiscale, con dei limiti di otto aperture mensili e 50 in un anno. Inoltre, perché si tratti di un ‘home restaurant’ ci si deve avvalere esclusivamente della propria organizzazione familiare. Una volta che la legge entrerà in vigore e l’assessorato regionale alle Attività produttive avrà messo in atto le dovute procedure, per avviare l’attività sarà sufficiente presentare una Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) al Suap (Sportello unico attività produttive) del proprio Comune, su una modulistica predisposta dalla Regione. Ogni struttura avrà poi un segno identificativo da apporre nei locali per rendere immediatamente riconoscibile che si tratta di un ‘home restaurant’”.
Dopo la pubblicazione del comunicato, non è tardata ad arrivare alla nostra redazione la replica di Gaetano Campolo, Ceo e Founder di Home restaurant Hotel, marchio brevettato al Mise nel 2016, e regolato dal Ministero dell’interno a febbraio 2019.
“Il M5S sta presentando un disegno di legge limitatori, che non rispetta né il parere del Ministero dell’interno, né l’agenda Europa del 2014 e del 2016. Ancora più grave – dichiara Campolo – è che già a Marzo 2017 l’Antitrust aveva bocciato la ddl home restaurant della grillina siciliana Azzurra Cancelleri in quanto limitatoria e discriminatoria, proprio come quella presentata in queste ore dalla deputata Foti ad Ars Sicilia”. Gaetano Campolo sottolinea che “già il settore è regolato a livello nazionale dal parere del Ministero dell’interno e che mettere dei paletti e documenti andrebbe in contrasto con l’occasionalità che non prevede obbligo max di aperture o limiti annuali, bensì semplicemente occasionalità. Anche in Sicilia – prosegue – la politica è distaccata dal territorio, proporre un disegno di legge del genere, senza ascoltare chi opera e chi investe sul territorio nazionale, come noi che siamo un Marchio brevettato al Mise, vuol dire essere al servizio non del cittadino ma di Lobby come Confcommercio che in questi 4 anni ci ha riservato oltre 1800 comunicati stampa diffamatori”.
Conclude: “Invitiamo chiunque ad entrare a far parte del mondo Home Restaurant e social eating senza paure né timori, noi offriamo anche con il centro assistenza lo sbrigo pratiche per far sì che tutti siano in regola rispettando il Parere Nazionale del Ministero dell’interno del primo febbraio 2019 e presentando per i nostri iscritti l’inizio attività presso le Questure ed i Commisariati di polizia di stato. La GC management srl rappresentata da Gaetano Campolo provvederà a presentare un esposto in procura per evitare un ulteriore abuso d’ufficio ed un ulteriore rallentando del settore a vantaggio di altri imprenditori europei, come in Francia che sono già stati stanziati 3 milioni di Euro ad un nostro competitor”.
Claudia Trapani