Guardavano film e partite a gratis, ora sono nei guai. Arresti e denunce in tutta Italia
Oscurati oltre 5 mila risorse informatiche utilizzate dai pirati del web
Il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza, in sinergia
con un’aliquota di personale altamente specializzato appartenente al Servizio di Polizia
Postale e delle Telecomunicazioni della Polizia di Stato, nell’ambito del procedimento
penale 11226/17 in essere presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario
di Napoli, ha concluso una importante operazione di contrasto al fenomeno della pirateria
audiovisiva attraverso la trasmissione non autorizzata su rete internet, la c.d. “IPTV” –
Internet Protocol Television, denominata “THE PERFECT STORM”.
La complessa attività di indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica Giovanni
Melillo e diretta dal Procuratore Aggiunto Vincenzo Piscitelli e dal Sostituto Procuratore
Valeria Sico, si è avvalsa dei canali di cooperazione giudiziaria internazionale tramite
l’Agenzia Europea Eurojust, mediante il desk italiano, diretto dal Procuratore Filippo Spiezia,
coadiuvato dai Sostituti Procuratori Aldo Ingangi e Angela Continisio.
In contemporanea con la riproduzione di numerosi eventi on demand, tra cui partite di calcio
dei principali campionati europei, centinaia di migliaia di incauti utenti che avevano stipulato
contratti di abbonamento con le IPTV pirata, hanno all’improvviso visualizzato sui propri
dispositivi un pannello che li avvertiva che il sito tramite il quale stavano illegalmente
visionando il programma era stato sottoposto a sequestro.
La Guardia di Finanza infatti, in esecuzione di provvedimenti emessi dalla Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Napoli, a partire dal pomeriggio del 6 novembre, ha posto
gradualmente in essere attività tecniche preliminari di monitoraggio consistenti nel
progressivo spegnimento da remoto delle piattaforme, dei server e delle smart
card utilizzate dai pirati, nonchè nell’oscuramento dei siti web e dei canali Telegram dediti
alla vendita e riproduzione dei contenuti dell’IPTV illegale.
Le preliminari attività hanno consentito il sequestro e l’oscuramento di oltre 5.500 risorse
informatiche tra server di trasmissione, piattaforme di gestione, siti vetrina e siti di live
streaming, oltre a 350 canali Telegram: in seguito a tale attività, come previsto, i responsabili
dell’organizzazione, per rendere comunque possibile la trasmissione dei contenuti illegali
alla propria clientela, sono stati costretti a palesare le ulteriori risorse di backup già
predisposte per fronteggiare eventuali azioni repressive.
Tale azione di preliminare oscuramento e successivo monitoraggio, ha così consentito di
individuare ulteriori 350 siti vetrina e 370 canali Telegram; tali risorse, sono state quindi
oggetto di un nuovo sequestro d’urgenza disposto dalla Procura, che ha azzerato ogni
residua possibilità in capo all’organizzazione di riprodurre contenuti video in violazione delle
norme poste a tutela del diritto d’autore.
Gli arresti e le denunce in Italia e all’estero
Nel corso dell’Action Day, fissato contemporaneamente in tutti i Paesi coinvolti nella giornata
di ieri 10 novembre, è stata quindi complessivamente data esecuzione a:
• una misura di custodia cautelare in carcere in Italia;
• un provvedimento di sequestro e confisca per equivalente pari ad euro 10.619.000 nei
confronti di 23 indagati con contestuale esecuzione di perquisizioni in Italia ed all’estero;
• provvedimenti di sequestro di oltre 5.500 risorse informatiche utilizzate
dall’organizzazione per la diffusione e la vendita illegale di contenuti in violazione del
diritto d’autore ubicate in territorio nazionale ed in ognuno dei Paesi esteri che ha fornito
la propria collaborazione;
• 30 decreti di perquisizione e sequestro presso le centrali di ritrasmissione del segnale
pirata in Italia ed all’estero;
• 100 perquisizioni domiciliari e locali nei confronti dei principali re-sellers italiani;
• un provvedimento di sequestro di 334 account PayPal destinati alla raccolta dei profitti
dell’attività illecita
• perquisizioni e sequestri di attrezzatura e denaro o altre utilità in n.12 paesi europei, tra
cui Malta, Spagna, Germania, Bulgaria, Grecia, Lituania, Slovenia, Svezia, Belgio,
Romania, Olanda e Francia.
Le indagini sono state condotte mediante innovativi strumenti tecnologici tra i quali
un sofisticato software di Intelligenza Artificiale per l’analisi dei Big Data; tali risorse
software, oltre a permettere di individuare ogni membro dell’associazione indagata, hanno
anche consentito di identificare l’intera rete dei re-sellers operanti nel territorio nazionale,
nonché l’elenco completo dei dati identificativi degli illeciti utilizzatori in ambito mondiale.
Le attività sono state svolte sull’intero territorio nazionale ed in altri 12 Paesi membri con il
coordinamento dell’Agenzia Europea Eurojust ed in ulteriori 5 Paesi extra UE (USA, Regno
Unito, Russia, Ucraina e Svizzera) mediante l’attività di raccordo info-operativo svolta dal II
Reparto del Comando Generale del Corpo ed hanno richiesto l’intervento di oltre 600
finanzieri appartenenti a 91 diversi Comandi territoriali del Corpo e oltre 300 appartenenti ai
collaterali esteri.
Alle operazioni ha partecipato inoltre un’aliquota di personale altamente specializzato
appartenente al Servizio di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni della Polizia di Stato,
che ha fornito il proprio prezioso supporto tecnico alle ponderose attività di digital forensics
presso le principali centrali di ritrasmissione del segnale pirata.
Le indagini hanno permesso di identificare un sistema articolato, a carattere piramidale,
rappresentato da piattaforme informatiche di ultima generazione, alimentate
simultaneamente da numerose “sorgenti di contenuti” ubicate in Europa e finalizzate alla
trasformazione dei segnali audiovideo protetti da diritto d’autore riconducibili alle principali
pay TV e servizi c.d. ‘Over The Top’ (Netflix, DAZN, Disney+), in flussi dati sistematicamente
redistribuiti attraverso Server identificati in data center collocati in tutto il mondo.
Attraverso questa tecnica, i criminali informatici, a fronte di transazioni economiche disposte
anche attraverso criptovalute, erano in grado di alimentare migliaia di servizi illegali di IPTV,
nonché servizi web di live streaming, applicazioni mobili e canali Telegram.
Allo scopo di illustrare compiutamente l’aspetto dimensionale ed internazionale
dell’operazione, va sottolineato anche l’impatto senza precedenti che l’operazione “THE
PERFECT STORM” riverbera sulla platea mondiale dello streaming illegale, atteso che, al
momento, per difetto – fermo restando che dati più circostanziati e completi saranno
disponibili a seguito dell’esame delle numerosissime risorse che sono state sottoposte a
sequestro, sono stati già individuati oltre 50 milioni di utenti, dei quali circa 5 milioni solo in
Italia.