Giugno nero per l’aeroporto di Comiso, ma il Presidente Agen assicura: “Non chiuderà”
"Abbiamo tutto l'interesse di tenerlo aperto, anche a costo di rimetterci" ha detto, parlando di "una scelta fatta con coscienza. Ma siccome nessuno ama perdere i propri soldi, stiamo cercando di cambiare le regole del gioco"
(3 luglio 2019)
Il gruppo Fly Comiso rende noti i dati del traffico che il Pio La Torre ha sostenuto a giugno, e (nonostante la Summer 2019 sia ormai entrata nel vivo), sono, semplicemente, disastrosi. Non sono ancora i numeri ufficiali, Fly Comiso specifica che provvederà a modificarli non appena Assaeroporti pubblicherà quelli nuovi e corretti, ma già in passato le differenze sono state quasi sempre esigue quindi è probabile che anche stavolta si riproponga lo stesso schema. “Comiso – si legge – ha registrato a Giugno 2019 appena 30690 passeggeri. Nello stesso mese del 2018 i passeggeri furono 44915. Questo vuol dire che, in un anno esatto, ha perso quasi 15 mila passeggeri. Un numero pazzesco se pensiamo che altri aeroporti in un mese neanche raggiungono queste cifre, ma Comiso è, invece, in grado di perderli”.
Eccoli, nello specifico, i numeri suddivisi in base alle tratte (cui vanno aggiunti i passeggeri transitati tramite voli charter e che ammontano a circa 3300 unità):
ROMA FCO: 3 voli a settimana. I passeggeri, nonostante tutto, sono stati oltre 4400 con LF: 97%, in crescita del 5% rispetto a Maggio.
MILANO MXP: 5 voli a settimana con un oltre 7900 passeggeri e LF: 95%, in perdita dell’1% rispetto a Maggio.
PISA: 4 voli a settimana, più di Roma. Oltre 6100 passeggeri con LF: 95%, in crescita del 5% rispetto a Maggio.
LONDRA STN: nell’ultimo mese di operatività ed in attesa della pubblicazione di ulteriori dati ufficiali da parte della CAA inglese, i passeggeri su questa tratta sono stati 2553 con LF: 84%, in crescita dello 0.5% rispetto a Maggio.
BRUXELLES CRL: 2790 passeggeri con due voli a settimana e LF: 92% in crescita dell’8% rispetto a Maggio.
FRANCOFORTE HHN: quasi 3000 passeggeri con LF: 92%, uguale a Maggio.
Un mese di giugno nero, dunque, e noi di Ialmo questa mattina sul futuro dello scalo comisano abbiamo interpellato direttamente il Presidente della Camera di Commercio del Sud Est, Pietro Agen, il quale ci ha assicurato, testualmente, che “l’aeroporto di Comiso non sarà mai chiuso, perché abbiamo interesse a tenerlo aperto, anche a costo di rimetterci”. Agen parla di “una scelta fatta con coscienza, ma siccome nessuno ama perdere soldi stiamo cercando di cambiare le regole del gioco: cosa, di certo, non facile”.
Da dove si comincia, quindi? Qual è il nodo da sciogliere?
Quello dei collegamenti. Se non si fanno le strade e le ferrovie, quello che si potrebbe e dovrebbe fare in 3 anni lo si farà in 30. Bisogna quindi battersi per collegamenti infrastrutturali seri, mentre ad oggi nel ragusano non ci sono strade ma un qualcosa di vergognoso. Una volta fatti i collegamenti, Comiso crescerà senza bisogno di aiuto, ovviamente sempre in asse con Catania che oggi è l’aeroporto che, in Italia, cresce di più. Solo a giugno ha superato un milione di passeggeri e c’è un trend incredibile, nonostante l’aerostazione sia al limite, ieri sera non si riusciva neanche a camminare.
Una situazione alquanto paradossale…
E’ vero. Catania ha i passeggeri ma non ha una struttura adeguata, e stiamo cercando di ampliare sia all’interno che all’esterno con nuovi parcheggi (2000 in più entro l’anno); Comiso, invece, non ha i passeggeri ma ha uno scalo che può essere certamente migliorato ma che ben si presta alle esigenze del territorio. E, purtroppo, se non facciamo i collegamenti saremo sempre fermi nello stesso punto: non si va a piedi in aeroporto.
Valentina Frasca