Giovane ragusano suicida sui binari della metro a Londra: una morte annunciata
Il fratello ha comunicato il suo dolore in un post su Facebook
(27 febbraio 2020)
Una morte ‘annunciata’, ma una morte che non si è riusciti ad evitare. E’ la sconfitta di una comunità, della rete degli affetti e delle relazioni nelle quali il disagio era noto, ma ciò non è bastato ad evitare l’addio di un giovane alla vita.
Ha suscitato sgomento e commozione la tragica fine di un giovane ragusano di 25 anni il quale si è tolto la vita gettandosi sui binari della metropolitana di Londra dove da tempo viveva, insieme ad alcuni congiunti. Un dramma vissuto da tempo, per la nota inquietudine del giovane: la foto sotto il titolo, con lui vicino a due congiunti, è quella del suo ultimo post su un social network.
Il fratello ha comunicato così il suo dolore in un post su Facebook.
“La morte è la mia felicità ….sarà la fine della mia sofferenza! Questo è ciò che diceva mio fratello di 25 anni Gaetano Dipasquale quando il dono della vita non lo rendeva felice…difficile a crederci per fino per noi che l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle…, forse alcuni di voi avranno visto anche i suoi strani video…be mio fratello soffriva di una malattia che colpisce la mente e ti fa credere cose che non esistono…( psicosi) forse dovuti anche traumi passati visto che è stato bullizzato da adolescente.
Io mia mamma e mia sorella, inclusi medici psicologi psichiatri, almeno crediamo di aver fatto il possibile per salvarlo qui in Inghilterra ma non è bastato… tramava da tempo di farla finita. È cosi ieri pomeriggio 25 Febbraio 2020 decide di porre fine alla sua sofferenza prende un mezzo di trasporto da dove viviamo “Bath Spa” direzione Londra e decide di gettarsi sui binari della Metropolitana di Londra . La morte sarà la mia liberazione ed anche la vostra… Adesso piangiamo la tua morte e preghiamo per la fine della tua sofferenza . R.i.p. my little brother”.
Una raccolta fondi per sostenere le spese del rientro della salma a Ragusa è stata promossa su Facebook dai familiari del giovane.