Ex Pip e stabilizzazione nella società Resais: un futuro assai incerto
In Commissione Bilancio all’Ars ne hanno discusso i rappresentanti politici e i protagonisti dell’annosa vicenda
(26 settembre 2018)
Nulla di fatto per i lavoratori ex Pip che, in base all’ultima manovra finanziaria del Parlamento siciliano, sarebbero dovuti passare stabilmente alla società partecipata Resais.
Per gli oltre due mila lavoratori facenti capo al bacino ex Pip, purtroppo, il presente e l’imminente futuro sembrano tutt’altro che rosei. Sulla loro vicenda pesa, più di ogni altro aspetto, il rischio che possa essere giudicata incostituzionale la norma varata dall’Ars nell’aprile scorso. Il pericolo per loro è non solo di non poter transitare nella Resais ma, ed è questo il punto più dolente, di restare definitivamente fuori dal bacino nel quale hanno vissuto fino ad oggi.
Si è discusso della vicenda, questa mattina, in Commissione Bilancio all’Assemblea regionale siciliana; domani i componenti e i protagonisti della vicenda ne continueranno a parlare per tentare, in extremis, di trovare una soluzione che, al momento, sembra impossibile.
“Dopo dure ore di riunione all’interno della Commissione, alla presenza dei deputati presenti, dei sindacati e dei lavoratori, e dopo avere ascoltato tutte le istanze, siamo arrivati alla conclusione che nessuno è contro la stabilizzazione dei Pip all’interno della Resais”. Così il Presidente della Commissione Bilancio, Riccardo Savona.
“Stiamo cercando una copertura – continua il Presidente della II Commissione – qualora ci dovesse essere un’impugnativa del Governo centrale, in modo tale da essere preparati, non solo per quanto concerne la copertura economica che noi certamente daremo nella finanziaria, ma anche e soprattutto per tutelare la moltitudine di soggetti che si troverebbe in una sorta di limbo lavorativo”.
Dipendenti che, da più di vent’anni, sognano di essere stabilizzati. I rappresentanti della maggioranza, per loro hanno parlato Giuseppe Milazzo, Vincenzo Figuccia, Edy Tamajo e Marianna Caronia, invitano tutti ad avviare una interlocuzione con il Governo nazionale per riuscire ad approdare, in maniera sinergica, ad una norma transitoria che possa garantire agli oltre duemila lavoratori di non restare senza lavoro.
La posizione del Pd è, invece, leggermente differente. Il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo, ritiene funzionale far slittare la data del loro passaggio alla società partecipata dalla Regione Resais, e quindi successivamente al giudizio della Corte Costituzionale, per avere maggiori garanzie.
Che si trattasse di una norma dall’incerto profilo costituzionale, già da tempo era stato denunciato, sul suo profilo facebook, dal deputato del M5S, Giancarlo Cancelleri: “Noi lo abbiamo detto in tutte le salse che era incostituzionale, ma non siamo stati ascoltati, anzi sono andati avanti prendendo in giro i lavoratori. E adesso che fare? Beh, chiedetelo a chi vi ha messo nei guai”.
Cristina Lombardo