Emergenza virus, i buoni alimentari nelle mani dei sindaci. E c’è chi sceglie la trasparenza
Da Vizzini l’esempio pilota di ricorso a ‘Social Pay’, con tecnologia blockchain: una card ricaricabile senza trafile burocratiche e con risparmio per tutti
(7 aprile 2020)
La gestione dei buoni alimentari nelle mani dei sindaci (più o meno sensibili, ma mediamente sensibili abbastanza, agli interessi diffusi nelle varie realtà sociali da cui hanno avuto i consensi, e quindi al ceto politico di maggioranza) ha suscitato allarme per il rischio di scarsa trasparenza, di discrezionalità più o meno discriminatorie e di vere e proprie pratiche clientelari.
Ciascun sindaco può gestire come crede le somme assegnate al suo Comune e i metodi prescelti sono nei vari enti i più disparati.
Da Vizzini, piccolo comune etneo abbastanza vicino alla provincia di Ragusa, giunge un esperimento pilota: buoni spesa con blockchain, card ricaricabile per ricevere e gestire da smartphone i buoni spesa per l’emergenza Covid-19, grazie alla tecnologia blockchain di Scrypta. Si tratta di Social Pay, sistema di pagamento digitale, uno dei primi esempi in Italia di uso massivo di token e della blockchain per utilità sociale. Il sistema è stato realizzato da Scrypta Foundation, un’organizzazione no profit nata con l’obiettivo di far crescere la consapevolezza globale sui benefici della tecnologia blockchain nella creazione di nuovi modelli di business e smart economy.
L’esperimento pilota di Social Pay è stato condotto con successo nel Comune di Vizzini, grazie all’adesione del sindaco Vito Cortese, con i buoni spesa destinati alle famiglie con difficoltà economiche. L’utilizzo di Social Pay ha consentito di azzerare le trafile burocratiche, velocizzare i tempi di consegna ed evitare il via vai negli uffici per il ritiro dei buoni cartacei. Il sistema si può replicare per emettere e gestire i buoni spesa per qualsiasi comune, in tutta sicurezza. Social Pay impedisce, infatti, che i buoni spesa siano falsificati o rivenduti, come già accaduto in alcuni comuni.
È possibile creare, in accordo con i comuni, una copia del progetto e richiedere l’inserimento del codice tramite Pull Request sul Github dedicato: https://github.com/scryptachain/socialpay, anche con il supporto di Scrypta Consortium, il contratto di rete delle aziende che operano su tecnologia Scrypta.
“Per dare una soluzione immediata alla corretta distribuzione degli aiuti stanziati dal governo e dalle regioni per le famiglie che hanno difficoltà economiche – spiega Andrea Nicastro fondatore e membro del consiglio di amministrazione di Scrypta Foundation – abbiamo realizzato uno strumento sicuro e tracciabile, open source, semplice e pratico nell’utilizzo, che fa risparmiare tempo e risorse ai comuni. E di conseguenza ai cittadini”.
“Social Pay – continua – è un sistema di pagamento semplice ed intuitivo basato su carte in grado di far comunicare la Pubblica Amministrazione, il cittadino e gli esercenti aderenti alla piattaforma web. Ciò determina un notevole risparmio per la Pubblica Amministrazione, dovuto alla semplificazione delle attività di controllo, distribuzione e pagamenti, certificati da sistemi algoritmici innovativi espressamente progettati per la validazione delle trasmissioni dei dati”.