Emergenza coronavirus, forse oggi l’ok al ‘decreto rilancio’: in campo 55 miliardi per lavoratori e famiglie
Dal rinnovo degli ammortizzatori al pacchetto congedi-bonus baby sitter, fino al rinvio delle scadenze fiscali e a un aiuto concreto per le prossime vacanze. Più soldi per la cassa integrazione e, per andare in soccorso delle famiglie più in difficoltà, arriva il reddito di emergenza
(11 maggio 2020)
In queste ore sono in corso i lavori per il decreto rilancio, si tratta dell’ex “decreto aprile” poi transitato a maggio e per questo definito inizialmente “decreto maggio”. Una riunione del preconsiglio sul decreto Rilancio si terrà alle 14 e il Consiglio dei ministri dovrebbe essere convocato in serata. È quanto emerge dal lungo vertice di governo sul decreto con le nuove misure economiche per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, che è iniziato nel pomeriggio di ieri e si è concluso intorno all’una della scorsa notte. Nella riunione notturna la quadra non sarebbe stata raggiunta sull’intero pacchetto, e da qui la necessità della riunione pomeridiana.
Diverse le norme che sono ancora al vaglio dei tecnici, ma non sono da meno le misure sotto la lente dei partiti. E, infatti, su tutte le pagine della bozza compare la scritta “da verificare”.
Quanto ai ritardi, il ministro spiega: “È un decreto da 55 miliardi di euro, un valore che nel nostro Paese non si vedeva da molti anni, corrisponde allo spazio di manovra delle ultime 4 o 5 leggi di bilancio”, dunque “abbiamo dovuto fare in modo che tutte le risorse potessero essere messe a terra”.
Nel merito delle misure, D’Incà conferma il rifinanziamento di “tutta la parte degli autonomi andando addirittura ad aumentare” le risorse “per quelli che hanno subito maggior danno, passando da 600 a 1.000 euro per aprile e maggio. Successivamente metteremo a disposizione ancora 15 miliardi di euro per la cassa integrazione con regole anche più semplici, in modo che vengano sciolte le difficoltà che abbiamo visto in queste giornate, dovute ad uno strano intreccio burocratico tra Regioni e Inps. Poi ci sarà anche una parte di soldi a fondo perduto che verrà dato alle imprese, tra i 1000 e i 5.000 euro. Una pianificazione che ci permette di rispondere a tutto il comparto economico del Paese, dando ancora risorse, con 3 miliardi di euro, anche alla parte sanitaria”. Confermato il bonus vacanze di 500 euro e i sostegni per evitare licenziamenti per un anno.
Da definire ancora anche tutta la parte sulla Cig e sull’ecobonus (parti per lo piu’ lasciate in bianco nella bozza). Il lavoro da fare e’ ancora molto, tanto che alcune fonti non escludono che il Cdm possa slittare addirittura a meta’ settimana.