Debiti, prestiti, mutui: Ragusa non brilla, ma non è messa neanche così male
Il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa, ha commentato con noi di Ialmo i dati resi noti dalla Banca d'Italia e relativi all'indebitamento della popolazione dell'Isola
(11 giugno 2019)
La provincia di Ragusa non brilla, ma non è nemmeno tra quelle messe peggio in Sicilia. La maglia nera per indebitamento della popolazione, infatti, spetta alla provincia di Siracusa; la terra iblea, invece, si attesta su valori leggermente al di sotto di quelli regionali. Attenzione, però, perché non è corretto nemmeno dire che le province messe peggio siano quelle di Enna e Agrigento, che mostrano i valori più bassi di indebitamento pro capite: rispettivamente 4.511 e 4.276. In queste due province, infatti, si nota una suddivisione del debito molto diversa rispetto alle altre: i mutui per la casa costituiscono la parte più grande, seguita a stretto giro dai consumi (il 39,5% del totale ad Agrigento, il 41,07% ad Enna). Il fatto di avere un indebitamento più basso, inoltre, non significa necessariamente che la popolazione sia più ricca, potrebbe anche voler dire che i cittadini non sono nemmeno nelle condizioni di chiedere un prestito o di accendere un mutuo.
Sono i dati contenuti nell’ultima elaborazione di Federconsumatori Sicilia e si riferiscono a fine 2017. Secondo queste tabelle, il valore totale dell’indebitamento delle famiglie siciliane ammonta a 33,2 miliardi di euro, con un indebitamento pro capite pari a 6.605 euro. Ma l’analisi, che prende in analisi il periodo dicembre 2015 – giugno 2018, mostra i dati in maniera dinamica: una crescita dell’indebitamento in tutti i settori, fatto salvo un leggerissimo calo dei debiti nei confronti delle finanziarie. Dai dati emerge chiaramente che la voce di debito più alta in tutti i territori siciliani è sempre quella per i mutui casa (dal 42% del totale ad Agrigento al 54% a Palermo e Catania). Ma è molto elevato, e in costante crescita nel tempo, anche il ricorso al credito al consumo (erogato sia dalle banche che dalle finanziarie).
Per farci spiegare nello specifico la situazione di Ragusa, abbiamo contattato telefonicamente il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa: “Sono dati che ci sono stati forniti dalla Banca d’Italia – spiega – e che ci dicono che Ragusa è nella media, 6.605 è il dato regionale e Ragusa si pone leggermente al di sotto (6.394) sia per mutui casa che per prestiti al consumo, un po’ sopra invece per la voce “altri prestiti” (ossia l’apertura di credito in conto corrente e l’accensione di mutui per spese diverse da quelle della casa): il 19,65% contro il 14,43% regionale. Questi dati ci dicono, inoltre, che anche i ragusani, come un po’ tutti, sono tornati ad affidarsi alle banche, a discapito delle finanziarie (banche +7,2%, finanziarie -0,1% dal 2015 ad oggi). Il credito al consumo è la voce che cresce maggiormente, passando, in tutta la Sicilia, da un -0,1% del 2015 al 5,2% del giugno 2018. I prestiti complessivi che le famiglie ragusane stanno pagando – continua La Rosa – ammontano a 2 miliardi 55 milioni di euro, di cui il 48,94% sono per i mutui per la casa, il 31,41% i crediti al consumo (auto, elettrodomestici etc), due voci sempre al di sotto della media regionale, sebbene di poco. In generale, i dati ci fanno capire come ci siano sempre meno soldi in tasca ai siciliani. Attendiamo, a breve, le cifre di tutto il 2018, per fare un’analisi specifica dell’ultimo anno. Intanto, però, l’aumento del credito al consumo ci sembra ancora più allarmante, perché ingloba al suo interno anche i prestiti accesi per comprare beni di prima necessità”.
Valentina Frasca