Covid-19, piano regionale (entro il 20 aprile) da 2800 posti letto di cui 600 in terapia intensiva
In provincia di Ragusa sarebbero 130 i posti letto dedicati all’emergenza, ma nel primo step del 10 aprile solo 20 di terapia intensiva, un dato quasi identico a quello attuale: il raddoppio avverrebbe nel secondo step del 20 aprile
(25 marzo 2020)
Un piano straordinario da 2800 posti letto dedicati all’emergenza Covid-19, di cui 600 di terapia intensiva.
E’ la strategia annunciata dalla Regione per far fronte al picco di 7mila contagiati atteso a metà aprile in Sicilia. Un piano in vari step, illustrato durante una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans dal presidente della Regione Nello Musumeci e dall’assessore alla Salute Ruggero Razza.
“Attualmente – ha spiegato l’assessore – i pazienti contagiati in terapia intensiva sono 67 su un totale di 337 ricoverati e sulla base delle analisi effettuate sull’andamento del virus nell’Isola, l’ipotesi prospettata nel piano è ancora remota”. Si procederà per step: oggi sono attivi 213 posti di terapia intensiva e 800 posti letto Covid dedicati distribuiti su tutto il territorio regionale. L’obiettivo è raggiungere entro il 20 aprile 587 posti di terapia intensiva e 2798 posti letto riservati ai pazienti con coronavirus, che vanno ad aggiungersi alla dotazione esistente.
I reparti Covid-19
Lo step del 10 aprile prevede di attivare 298 posti letto a Palermo, 390 a Catania, 334 a Messina, 113 ad Agrigento, 139 a Caltanissetta, 120 ad Enna, 130 a Ragusa, 98 a Siracusa e 55 a Trapani. Se si dovesse entrare in una fase ancora più aggressiva dell’epidemia, i posti potranno essere incrementati entro il 20 aprile fino a 674 a Palermo, 692 a Catania, 458 a Messina, 194 ad Agrigento, 155 a Caltanissetta, 150 ad Enna, 170 a Ragusa, 160 a Siracusa a 145 a Trapani.
Le terapie intensive
Il piano prevede il raddoppio dei posti letto di terapia intensiva nelle varie province. Entro il 10 aprile la Regione conta di poter contare su 128 posti a Palermo, 112 a Catania, 83 a Messina, 15 ad Agrigento, 26 a Caltanissetta, 20 ad Enna, 20 a Ragusa, 20 a Siracusa, 35 a Trapani. Lo step successivo del 20 aprile prevede di portarli a 162 a Palermo, 128 a Catania, 111 a Messina, 23 ad Agrigento, 36 a Caltanissetta, 22 ad Enna, 40 a Ragusa, 30 a Siracusa e 35 a Trapani.
Le tecnologie
La possibilità di aumentare i posti in terapia intensiva è subordinata all’arrivo dei ventilatori da parte della Protezione civile nazionale: “Finora – ha spiegato Musumeci – ne abbiamo ricevuti 13 e altri 10 li abbiamo recuperati autonomamente. Ma da Roma ci hanno detto che già dalla prossima settimana ne arriveranno altri”. La Regione dice di avere comunque un piano B nel caso in cui la Protezione civile nazionale dovesse ritardare nella consegna: adibire le sale operatorie esistenti, al momento inutilizzate per lo stop agli interventi chirurgici non urgenti, a posti di terapia intensiva con l’uso dei macchinari presenti, come già sperimentato in Lombardia.
Hotel e cliniche
Il piano coinvolge anche hotel e cliniche. I primi saranno impiegati come strutture per la quarantena preventiva o post-ricovero di chi per varie ragioni non può trascorrere l’isolamento a casa propria. La Regione ha già raccolto decine di adesioni fra gli albergatori che hanno messo a disposizione le loro strutture e conta di attivare almeno mille posti letto in tutto il territorio, che saranno pagati ai privati con una tariffa stabilita dallo Stato. A Palermo una delle strutture già individuate è il San Paolo Palace messo a disposizione dall’Agenzia dei beni confiscati alla mafia. Anche le cliniche private convenzionate daranno il loro contributo mettendo in rete i loro 130 posti letto circa di terapia intensiva e i loro reparti per accogliere i pazienti non affetti da Covid, decongestionando gli ospedali pubblici. Gli accordi interaziendali fra Aiop e aziende sanitarie e ospedaliere sono già stati firmati a Catania, Messina, Caltanissetta.