Coronavirus e il ‘dramma’ di agenzie di viaggio e tour operator: travolti dalla crisi economica e invisibili difronte alle istituzioni
“Gli incassi sono stati nulli , ma, nonostante ciò, si è stati obbligati a pagare sia utenze che affitti. Ciò che pretendiamo dallo Stato e dalla Regione è l’indispensabile nell’immediato presente, altrimenti rischiamo di vedere la chiusura delle nostre attività”. È quello che ha dichiarato a noi di Ialmo Sabrina Cilia, la rappresentante delle agenzie di Ragusa nella “Filiera turismo siciliano”
(20 giugno 2020)
”La Sicilia è una delle poche regioni in cui le attività produttive non hanno ancora ricevuto alcun intervento a fondo perduto. Nonostante le agenzie di viaggio ed i tour operator locali abbiano presentato diverse richieste, si è stati ignorati dalle istituzioni, come se si fosse invisibili”. Questo è il grido d’allarme lanciato da Sabrina Cilia e raccolto da noi di Ialmo.
L’emergenza Covid 19 è senza ombra di dubbio il più catastrofico avvenimento del Paese dai tempi della seconda guerra mondiale. Da questo tsunami devastatore, il turismo ne è uscito maggiormente colpito rispetto al resto delle attività produttive nazionali, perché, a causa dei vari mesi di lockdown, che ha imposto lo stop per questioni di sicurezza sanitaria nazionale, la ripresa non sarà immediata, ma potrebbe vedere nuova luce, salvo altri lockdown, nella primavera inoltrata del 2021. Il comparto ha subito una miriade di annullamenti viaggi, cancellazione dei voli, chiusura dei confini intercontinentali, rientri con emissione di nuova biglietteria: insomma una emorragia di denaro che ha letteralmente messo in ginocchio il settore. Si parla infatti di un vero e proprio dramma, ingigantito dall’invisibilità dinanzi alle istituzioni locali e nazionali.
Nei vari decreti emanati dal Governo italiano, gli aiuti destinati alle agenzie di viaggio e tour operator risultano briciole in confronto alle perdite, senza, poi, considerare che alcuni di essi sono in contrapposizione alle esigenze dei professionisti del turismo. Vediamo il perché.
“Il Ministero ci ha riservato il ‘bonus vacanza’, – ci racconta Sabrina Cilia – il quale, ahimè, è stato inserito nel capitolo turismo, nonostante sia un intervento sociale diretto alle famiglie. Se l’agenzia di viaggi dovesse accettare tale bonus, sarebbe costretta ad anticipare ben l’80% della somma finale, la quale potrebbe essere, successivamente (quando?), ceduta ad istituti di credito o finanziarie come credito d’imposta, mentre il restante 20% verrebbe ceduto come credito d’imposta dal cliente nella dichiarazione dei redditi. Stessa procedura se fosse la struttura ricettiva ad accettare il bonus. Si tratta di un grande anticipo di denaro da parte di chi non ha da mesi incassi.
Ma non è tutto qua.
“Il Ministero – continua – ha, anche riservato 25 milioni a fondo perduto per le agenzie di viaggi ed i tour operator, i quali in Italia sono oltre 11 mila, quindi briciole”.
Prosegue: “Altra misura di sostegno a fondo perduto per tutte le attività produttive che hanno subito una perdita dei 2/3 del fatturato equiparato tra il mese di aprile 2019 e quello 2020, sarà una percentuale che va dal 20% in giù …piccolo particolare: per l’agenzia di viaggi, il mese di aprile non corrisponde alla stagionalità dei maggiori flussi turistici, quindi il sostegno minimo che potrebbe beneficiare sarebbe di E 1000…ancora briciole. Chiediamo, quindi, che venga esteso a 6 mesi, e non più al solo mese di aprile”.
“Per quanto riguarda il fronte Regione Sicilia, – prosegue – ci sarebbero E 75 milioni sotto formula di voucher, il cui iter è farraginoso e tardivo, se consideriamo che siamo a fine giugno ed ancora non si hanno le linee guida complete e definitive…Altro particolare: i fondi citati sono extraregionali, cioè europei ed, al momento, risultano bloccati…
Aggiunge: “Dall’ultima legge di stabilità regionale, ci sono altri incentivi a fondo perduto da destinare a tutte le attività produttive, ma non sappiamo ancora in quale formula verranno erogati, in quale quantità e, soprattutto, quando”.
Tutto ciò che è stato pensato non tiene assolutamente conto dell’urgenza, delle esigenze e della difficoltà del settore: si viaggia pochissimo per paura e pe mancanza di soldi, i costi dei biglietti aerei sono alle stelle, gli incassi sono nulli e i cosiddetti ‘aiuti’ dallo Stato sono irrilevanti rispetto alla quantità di tasse da pagare a breve.
Per fronteggiare questa situazione cosa si sta facendo? “Intanto noi, a Ragusa, per protesta decidemmo di far slittare l’apertura, dal 18 maggio al 3 giugno. Prossima settimana si riunirà la Commissione regionale attività produttive, la quale ci chiede di mettere nero su bianco le nostre richieste, come se non sapessero le condizioni in cui versiamo. Quello che vorremmo sarebbe un intervento diretto del presidente Musumeci, il quale, solo lui, se volesse, potrebbe aiutarci!”
Intanto la protesta delle agenzie di viaggio è arrivata fino a Roma, attraverso la manifestazione del 4 giugno, la quale ha visto in campo migliaia di agenti di viaggi provenienti da tutta Italia…
Risponderà mai qualcuno a questa miriade di appelli?