Coronavirus e il crollo del turismo in Sicilia: in 8 mesi 6,8 milioni di presenze in meno
È la seconda Regione d’Italia per perdite dopo il Veneto
(6 ottobre 2020)
Il turismo, si sa, è uno dei settori cardini dell’economia siciliana. A causa dell’emergenza Covid, come d’altra parte si prevedeva, ha subito un vero e proprio tracollo certificato dai dati dell’istituto Demoskopika. Da gennaio ad agosto 2020 il settore ha perso 2,2 milioni di arrivi e 6,8 milioni di presenze, un calo del 60% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Per Federalberghi, i tre mesi non sono andati così male, ma neanche così bene. A giugno le presenze segnavano un meno 79,9 % di italiani e 98,7 degli stranieri, a luglio meno 33,8 di italiani e meno 84,2 di stranieri, ad agosto meno 15,7 di italiani e meno 75,6 di stranieri.
Peggio della Sicilia, solo il Veneto che è in testa anche per il decremento stimato della spesa turistica: 3.272 milioni di euro. Seguono: Toscana con 2.130 milioni, Lombardia con 1.784 milioni, Emilia-Romagna con 1.609 milioni, Lazio con 1.513 milioni e Trentino Alto Adige con 1.165 milioni.