Continua l’emergenza rifiuti a Siracusa. Ma perché il Comune non ha un piano B?
Stop ai rifiuti indifferenziati (fino ad oggi) e discarica a cielo aperto in via Achille Grandi. Noi di Ialmo abbiamo chiesto alla consigliera pentastellata Silvia Russoniello e al capogruppo di Forza Italia in Consiglio, Ferdinando Messina
(20 giugno 2019)
Dovrebbe rientrare in mattinata, l’emergenza che ha costretto il Comune di Siracusa ad emettere un’ordinanza per lo stop al conferimento dei rifiuti indifferenziati, dal primo pomeriggio di ieri sino ad oggi. Un provvedimento, quello emanato dal sindaco, Francesco Italia, valevole sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche, a causa di un guasto occorso negli impianti della discarica di contrada Coda Volpe della Sicula Trasporti srl, dove la Tekra conferisce l’indifferenziata raccolta a Siracusa, che in ogni caso non è l’unico comune a servirsi del sito. In attesa che i lavori di manutenzione e ripristino, iniziati già nella giornata di ieri, giungano a compimento, bisogna scongiurare l’ingenerarsi di rischi igienico-sanitari, da qui il motivo di bloccare il conferimento della frazione di rifiuti indifferenziati. In conseguenza di ciò il Comune ha invitato la cittadinanza ad attenersi a quanto stabilito dall’ordinanza, per far rispettare la quale sono stati incaricati, la Polizia municipale e gli ispettori ambientali che provvederanno, se ve ne saranno gli estremi a sanzionare i trasgressori. Uno stop del tutto improvviso, in questo caso non imputabile né al gestore, né tanto meno al Comune, che di fatto, nonostante la tempistica ristretta, rischia suo malgrado di peggiorare la qualità di un servizio che nella percezione dei siracusani non è soltanto deficitario, ma è anche tra i più cari d’Italia. A ricordarlo praticamente ogni giorno una serie interminabile e variegata di polemiche e perplessità che continua a tenere banco, in maniera del tutto trasversale, tra cittadini e politica.
Tra le ultime la presa di posizione della consigliera pentastellata, Silvia Russoniello intervenuta per denunciare lo stato di degrado in cui versa via Achille, ex traversa Gebbiazza, in zona Tremmilia, a causa della presenza di una discarica a cielo aperto in fase di lento ma inesorabile accrescimento. “Divani, mobili di legno e vasche di eternit, seppur adesso messe in sicurezza, i rifiuti ingombranti – spiega Silvia Russoniello – sono aumentati e a questi si sono aggiunti sfalci di potatura, sommando quindi ai problemi igienico sanitari anche il rischio incendi, in una stagione calda come quella che stiamo vivendo. E io mi chiedo – continua la portavoce del Movimento 5 Stelle al Consiglio comunale – l’amministrazione che cosa aspetta a intervenire? E’ da 5 mesi che sollecito un’azione a tutela dei residenti della zona che sono davvero esasperati. Ma la verità è che non parliamo soltanto di Tremmilia, il problema dei rifiuti si evidenzia in diverse zone della città, non c’è un quartiere che non lamenta problemi. Ormai siamo arrivati al paradosso perché i cittadini continuano a pagare la Tari e la differenziata non decolla, Siracusa è piena di rifiuti e non c’è un angolo totalmente sgombro”.
Criticità che dobbiamo a cosa secondo lei?
Io non do tutta la colpa all’Amministrazione, perché c’è un problema di inciviltà da parte delle persone. Allo stesso tempo, il Comune dovrebbe vigilare maggiormente sul rispetto da parte di Tekra di quanto stabilito nel bando e, se è il caso, prendere provvedimenti perché siamo all’inizio della stagione turistica e non possiamo rimanere in queste condizioni. Poi mi chiedo, come mai il Comune perde ancora tempo in merito al nuovo bando di gestione? Perché non è stato promulgato e perché non è ancora arrivato alle commissioni di competenza? Questo significa che poi si dovrà agire d’urgenza perché come sempre questa Amministrazione agisce d’emergenza senza una seria programmazione”.
Oggi però, anche se non per colpa del Gestore o del Comune, con lo stop che si spera temporaneo all’indifferenziato si aggiunge una nuova emergenza, lei come la vede, non ci sarebbe la necessità di aver sempre da parte un piano “B”?
E’ proprio quello a cui mi riferivo quando parlavo di programmazione, se non adotti un serio piano e cerchi di essere lungimirante, quando capitano situazioni del genere, spesso improvvise, non sai come sopperire. Certo che ci vorrebbe un piano alternativo, non è che possiamo tenerci la spazzatura in casa!
Un giudizio senza dubbio critico, non solo sull’amministrazione ma anche sul comportamento dei cittadini, quello della consigliera Silvia Russoniello, a cui aggiungiamo, sempre sulla questione “calda” della gestione dei rifiuti a Siracusa, il contributo di un altro componente del civico consesso, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio, Ferdinando Messina.
Non si è trattato di un problema di contenimento del rifiuto, – spiega Messina – ma della linea di lavorazione che dovrà essere ripristinata in seguito ad un guasto. A questo punto, io mi auguro che questa ordinanza consenta di lasciare il grosso dei mezzi liberi per proseguire la raccolta degli altri rifiuti, cioè plastica, vetro, carta e soprattutto l’organico, materiale che specie in un periodo come quello estivo potrebbe rappresentare un problema in più, in termini di igiene.
Ma il Comune, fermo restando che questa cosa è capitata improvvisamente, non pensa che avrebbe dovuto organizzarsi per tempo per non essere costretto a sospendere il servizio, insomma avere un piano B?
E’ indubbio che, da sempre, il Comune di Siracusa ha sofferto di questo problema dei rifiuti, una questione che passa secondo me da un altro grande tema che alla mia coalizione è stato sempre caro, la realizzazione di un termovalorizzatore. Di fatto, queste cose accadono perché la Provincia di Siracusa e la Sicilia Orientale hanno assunto delle scelte, io continuo ad immaginare che oggi più che mai tutti ci rivoltiamo appena per mezza giornata non si raccoglie il rifiuto, salvo però essere stati sempre contro la realizzazione del termovalorizzatore. Non si comprende che l’indifferenziata e la raccolta differenziata degli altri rifiuti, hanno dei costi diversi di conferimento e se noi continuiamo a mandarla lontano da Siracusa avremmo solo da perdere in termini di costi di trasporto che poi si ripercuoteranno inevitabilmente in bolletta.
Quindi, a suo parere, il termovalorizzatore sarebbe la risposta a questi disservizi?
Io non sono un esperto ma senza dubbio , previe ulteriori selezioni del materiale da conferire verso l’impianto, si risparmierebbe e i cittadini in bolletta troverebbero uno sconto. Non solo ma si risparmierebbe anche in termini di energia perché un impianto del genere ne produrrebbe e, quindi , immagino che la si potrebbe utilizzare facendo una convenzione con tutte le scuole del Comune di Siracusa. I vantaggi andrebbero a coprire i costi della luce elettrica o quelli del gas per il riscaldamento. E’ chiaro, – conclude Messina – che per fare questo occorrerebbe cominciare a riorganizzare la governante delle ex province, perché questo è un tema da rilanciare a livello provinciale e regionale
Nadia Germano Bramante