Con la firma di Mattarella in gazzetta ufficiale il decreto Cura-Italia, poche le modifiche
Il provvedimento è composto da 127 articoli che confermano l'impianto anticipato nei giorni scorsi
(18 marzo 2020)
Ventiquattro ore di ritardo. Sono servite a Mattarella per l’esame del decreto nell’esercizio delle sue prerogative di capo dello Stato chiamato a promulgare. Firma arrivata solo ieri sera tardi e così il decreto Cura-Italia è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale. Poche e secondarie le ultime modifiche apportate come il recupero della norma sullo slittamento del referendum confermativo e la modifica di qualche cifra complessiva degli stanziamenti per singole misure.
Subito in vigore le norme del decreto ‘Cura Italia’ con la pubblicazione su una edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale, che riporta la data di ieri pur essendo stato pubblicato in nottata. Il provvedimento su “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” è stato firmato questa notte dal presidente della Repubblica ed è composto da 127 articoli che confermano l’impianto anticipato nei giorni scorsi. Il provvedimento, per il quale sono state necessarie 67 pagine della Gazzetta Ufficiale, è suddiviso in cinque maxi capitoli: misure di potenziamento del servizio sanitario; misure a sostegno del lavoro; misure a sostegno della liquidità attraverso il sistema bancario; misure fiscali a sostegno delle famiglie e delle imprese; ulteriori disposizioni.
Ecco il decreto Cura Italia in Gazzetta ufficiale (1)
Nell’ultimo ‘titolo’, che spazia dalla pulizia straordinaria delle scuole al potenziamento delle reti di telecomunicazioni, vi sono anche le norme per la costruzione delle newco di Alitalia, con un fondo da 500 milioni, e per il rinvio del referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari che si potrà indire entro duecentoquaranta giorni dall’ordinanza che lo ha ammesso e che risale a fine gennaio (ultima data utile il 22 novembre). Nel capitolo per il potenziamento del servizio sanitario vi sono gli incentivi al personale, il potenziamento delle reti di assistenza, norme per la produzione di dispositivi medici e anche di mascherine protettive, la possibilità di utilizzare aree sanitarie temporanee, la requisizione di beni, l’arruolamento temporaneo di medici e per la permanenza di chi dovrebbe andare in pensione, il potenziamento di molte strutture e disposizioni urgenti per la sperimentazione di medicinali e dispositivi anti-coronavirus.
Per il lavoro è prevista l’estensione di ammortizzatori sociali su tutto il territorio nazionale, per la cassa integrazione ordinaria e per quella in deroga, ma anche per chi ha già attivato assegni di solidarietà o ha una cassa integrazione in corso. Un articolo riguarda il congedo parentale 15 giorni, con partenza retroattiva dal 5 marzo, per i genitori che hanno figli o della possibilità di utilizzo di un bonus di 600 euro per baby sitter. La norma vale sia per i dipendenti del settore privato sia per gli autonomi. Norme specifiche sono previste per il settore pubblico. Nel capitolo del lavoro è prevista anche un contributo di 600 euro in favore dei lavoratori titolari di Partita Iva e per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi.
Previsti ammortizzatori anche per gli stagionali del settore turistico e per i lavoratori agricoli. Vengono sospesi anche i termini di pagamento dei contributi previdenziali per l’assicurazione dei lavoratori domestici e la sospensione delle procedure di impugnazione dei licenziamenti. Di rilievo le misure a sostegno della liquidità attraverso il sistema bancario, che aiutano il credito all’esportazione, aiutano le grandi e le piccole imprese, potenziano il fondo di solidarietà per i mutui prima casa, garantiscono supporto alle Regioni per l’acquisto dei beni necessari a fronteggiare il coronavirus. L’effetto leva di queste misure – secondo i calcoli del ministero dell’Economia – dovrebbe consentire di immettere risorse per complessivi 340 miliardi di euro. Il capitolo delle misure fiscali fissa invece rinvii al 20 marzo per le imposte dovute lunedì scorso e lo stop fino al 31 maggio dei tributi dovuti dai settori e dalle imprese più colpite dall’emergenza Covid. Vi sono poi lo stop alle cartelle esattoriali e sconti alle imprese e alle persone che effettuano donazioni per misure di contrasto all’emergenza coronavirus. Previsti anche un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute per la sanificazione dei luoghi di lavoro e un premio di 100 euro ai lavoratori dipendenti con reddito inferiori a 40mila euro che rapportare ai giorni di lavoro svolti nella propria sede nel mese di marzo.