Cassa integrazione in Sicilia: 10 euro per ogni pratica ai dipendenti regionali? Nel frattempo 137 mila lavoratori siciliani ancora senza soldi
Sul tavolo delle trattative tra Regione e sindacati la possibilità di aggiungere altre 100 persone ai 130 che stanno smaltendo le pratiche
(5 maggio 2020)
Alle 20 di domenica 3 maggio all’Inps risultavano 9.666 i lavoratori con la pratica analizzata, a fronte di 139 mila da soddisfare. La trattativa fra i sindacati e la Regione Sicilia per sbloccare le pratiche sulla cassa integrazione pare dipenda dalla possibilità di ‘accontentare’ i dipendenti regionali con dieci euro di bonus per ogni pratica di cassa integrazione trattata.
Il blocco, quindi, dipende dalla Regione per esplicita ammissione dell’assessorato in uno degli incontri con i sindacati. All’Inps, infatti, non c’è nessun collo di bottiglia: delle 4.022 pratiche trasmesse dalla Regione, domenica sera solo 244 non erano ancora state analizzate dall’Inps. Così, ieri pomeriggio, Vindigni ha convocato i sindacati. Alla fine è stata sottoscritta anche un’ipotesi di accordo: una proposta, cioè, che non è ancora definitiva. Sul tavolo la possibilità di aggiungere altre 100 persone alla squadra di 132 uomini che sta smaltendo le pratiche.
“Grazie all’ipotesi di accordo raggiunta oggi tra le organizzazioni sindacali e il dipartimento Lavoro della Regione – esulterà alla fine Angelo Lo Curto della Siad-Cisal – la task-force per la trattazione delle domande di Cassa integrazione in deroga sarà potenziata con almeno altre 100 unità, rendendo più veloci le procedure e quindi i pagamenti degli ammortizzatori sociali”. “Più personale da utilizzare per più ore nella task force della Regione – osserva la Uil Fpl – questa la soluzione per ridurre il ritardo causato dal disservizio del sistema informatico e pagare il prima possibile la cassa integrazione in deroga. Rimane pero la vera criticità, ovvero il cattivo funzionamento della piattaforma su cui vanno effettuati subito i dovuti interventi con una verifica dell’Inps”.
“Non potevamo restare fermi davanti all’impasse che rischiava di lasciare in un limbo migliaia di aziende dell’isola – dicono Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia, e Fabrizio Lercara, segretario regionale con delega per i dipendenti regionali – e non potevamo permettere che la responsabilità di questo disservizio ricadesse sulle spalle dei dipendenti regionali. Così, abbiamo presentato alla Regione il nostro progetto, basato interamente sugli strumenti messi a disposizione dall’innovativo Contratto collettivo di lavoro regionale firmato lo scorso anno, e abbiamo trovato la condivisione di tutti i soggetti coinvolti”. Di tutti meno che della Regione: “Io – allarga le braccia Vindigni – ho solo detto che sottoporrò la questione al vertice politico. Certo è strano chiedere un bonus quando ci sono 130mila siciliani che attendono senza soldi”.
Sulla questione intervengono i deputati del M5S all’Ars: “Chiedere un bonus aggiuntivo di 10 euro per ogni pratica di cassa integrazione analizzata è vergognoso, sembra quasi una speculazione, se pensiamo a quei siciliani che in questo difficilissimo momento storico non sanno come fare la spesa. I dipendenti della Regione hanno già lo stipendio e per le ore in più è già previsto lo straordinario, stanno lavorando in smart working e l’esame delle pratiche rientra nel loro lavoro. Vogliamo ancora sperare che l’assessore regionale del Lavoro, Scavone, faccia scelte responsabili, come aumentare finalmente la dotazione di personale al dipartimento, anziché dare qualche mancetta per accontentare questa richiesta dei sindacati. Si sta continuando a perdere tempo – aggiungono – sulle spalle dei lavoratori siciliani che ancora non hanno ricevuto gli assegni. La Regione trasmette a ritmi lentissimi le pratiche all’Inps. Non si è stati capaci di mettere a punto per tempo una macchina organizzativa efficiente, né dal punto di vista informatico né dal punto di vista del numero di dipendenti.
“L’assessore Scavone venga domani in aula a riferire, dia risposte certe e dica subito come intende rimediare. Oppure tragga le conclusioni di una vicenda che suona sempre più come il fallimento del suo ruolo politico”, concludono i deputati pentastellati.