Caro benzina e sicurezza alla guida: quello che c’è da sapere prima di mettersi in viaggio
L'aumento dei prezzi dei carburanti ha indotto il Codacons ad inviare un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia per l’avvio di indagini inerenti l'aggiotaggio. E poi c'è il tema della sicurezza, che noi di Ialmo abbiamo approfondito direttamente con la Polizia Stradale
(26 aprile 2019)
Le gite fuori porta, ossia verso le meravigliose zone turistiche di cui è ricco il nostro Paese, rientrano a pieno titolo nel programma vacanze degli italiani. Una tradizione irrinunciabile, soprattutto perché, in corrispondenza delle due principali festività di primavera, il 25 aprile e il 1 maggio, rappresentano una doppia occasione di svago a basso costo e senza allontanarsi troppo da casa. Quest’anno, però, a funestare i ponti festivi degli automobilisti non ci sono solo le solite code ai caselli autostradali, ma anche un progressivo ed ingiustificato aumento dei prezzi dei carburanti, (una stangata complessiva da oltre 110 milioni di euro a carico delle famiglie in viaggio su strade e autostrade) che non è passato inosservato, tanto da indurre il Codancons, il coordinamento delle associazioni per i diritti degli utenti e dei consumatori, ad inviare un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia per l’avvio di indagini su tutto il territorio nazionale al fine di rilevare gli estremi del reato di aggiotaggio. “Crediamo ci siano gli estremi per un’indagine da parte della magistratura volta ad accertare la correttezza dei rincari dei listini di benzina e gasolio che si stanno susseguendo negli ultimi giorni – scrive il Codacons -. In particolare, alle Procure chiediamo di verificare se gli aumenti dei prezzi dei carburanti delle ultime ore configurino possibili speculazioni legate alle partenze degli italiani per i ponti del 25 aprile e 1 maggio, in considerazione dei maggiori consumi di benzina e gasolio da parte di chi si sposta per raggiungere mete di villeggiatura. I rincari dei listini alla pompa infatti – continua il documento del Codacons – appaiono eccessivi e troppo veloci e non sembrerebbero giustificati dall’andamento del petrolio, considerato che il carburante venduto oggi è stato acquistato dalle compagnie petrolifere quando le quotazioni della materia prima erano sensibilmente inferiori“.
Fin qui la questione rincari, ma a tenere banco, in corrispondenza delle partenze per le vacanze a breve e lungo termine, troviamo anche e soprattutto la sicurezza sulle strade, anch’esso un tema più volte trattato dallo stesso Codacons con campagne di sensibilizzazione e video esplicativi in cui, da anni, si evidenzia come l’uso del telefonino cellulare sia una delle maggiori cause di distrazione quando ci si trova alla guida dell’auto. Parliamo di gesti ormai familiari, entrati a pieno titolo nella nostra quotidianità che però, nel caso specifico, hanno come conseguenza un aumento in percentuale degli incidenti stradali, spesso con epiloghi mortali. Ecco alcuni numeri riportati dal Codancons: i tempi di reazione di chi utilizza un dispositivo elettronico alla guida si allungano del 50%, mentre sono 4,6 i secondi impiegati in media per scrivere un messaggio al cellulare sempre mentre ci si trova al volante ed ancora 39 metri è lo spazio di frenata per arrestare un mezzo che viaggia a 110 km/h se chi guida parla al cellulare senza auricolare. Se poi mettiamo a paragone l’uso di alcol alla guida, lo 0,8 di tasso alcolemico nel sangue di un guidatore produce gli stessi effetti sull’attenzione dell’uso del cellulare senza auricolare, pratica che, secondo quanto rilevato, aumenta del 400% il rischio di incidenti per chi si trova alla guida. Dati sconcertanti, ai quali non sfugge una percentuale sempre maggiore di automobilisti italiani. Secondo il rapporto Dekra sulla sicurezza stradale il 75%, quindi 3 guidatori su 4, utilizzano il cellulare mentre si trovano alla guida, messaggiando, parlando al telefono, navigando o aggiornando il proprio profilo social nonostante le sanzioni, non certo tenere, previste in questi casi dal Codice della Strada. Chi verrà infatti sorpreso alla guida con il cellulare in mano (art. 173 del Cod. della Strada) rischia la sospensione della patente da 7 a 30 giorni (da uno a tre mesi nel caso di infrazione reiterata), e una multa da 422 a 1.697 euro.
Comportamenti ai quali non sfuggono nemmeno i siracusani, e proprio di questo abbiamo parlato con il comandante della Polizia Stradale di Siracusa, Antonio Capodicasa. “Gli automobilisti siracusani – rivela a Ialmo – si attestano nella media del nostro Paese. Oggi senza dubbio il grosso problema è rappresentato dall’uso di smartphone, tablet e social al volante. Quando si guida bisogna stare attenti e mantenere le mani sul volante e non impegnate in altre attività, il “multitasking” è una pratica molto pericolosa e va contro la natura dell’uomo che dovrebbe fare una cosa per volta: se si è alla guida bisogna concentrarsi sulla strada”.
Quali sono gli strumenti a disposizione delle forze dell’ordine per contrastare il fenomeno?
Questo è l’obiettivo principale che il servizio di Polizia Stradale si è posto attraverso due canali principali: la formazione e la repressione per tutti quegli utenti che non rispettano questo dettato del codice della strada. La formazione cambia i comportamenti, quindi noi della Polizia Stradale, insieme al MIUR (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca) e agli uffici scolastici provinciali, ai dirigenti scolastici e al fantastico corpo docente che Siracusa annovera come fiore all’occhiello, lavoreremo affinché si possa formare nelle nuove generazioni una rinnovata sensibilità che ci permetterà sicuramente, non solo oggi ma nel medio e lungo termine, di avere degli automobilisti più responsabili e più attenti alla sicurezza stradale, alla legalità in generale ma soprattutto al rispetto della vita propria e di quella degli altri.
In questa direzione va il progetto Icaro che avete replicato con successo anche quest’anno?
Certamente. Siamo partiti anche quest’anno dai bambini della scuola primaria ed è stato un evento davvero emozionante perché stare al loro fianco e, giocando, far conoscere loro le regole, insegnando a rispettare gli altri, è un messaggio molto positivo di cui la Polizia di Stato deve farsi carico, non solo per le generazioni già cresciute ma per quelle che lo faranno e diventeranno utenti della strada”.
A questo punto non ci resta che ricordarvi alcuni elementari norme per la circolazione: divertimento si ma alla guida in tutta sicurezza. Questo vuol dire cinture allacciate per conducente e passeggeri, casco in testa ben allacciato per i motociclisti, smartphones e tablets in borsa o utilizzati solo in casi eccezionali con appositi auricolari, e rispetto dei limiti di velocità. Buon viaggio e buon divertimento da Ialmo!
Nadia Germano Bramante