Arresto di Matteo Messina Denaro: atto eroico o “La società dello spettacolo?”
La riflessione del fumettista Manenti
(18 gennaio 2023 – Arresto di Matteo Messina Denaro: atto eroico o “La società dello spettacolo?”)
L’arresto del super boss Matteo Messina Denaro dopo 30 anni di latitanza ha già innescato in tutto il paese le più disparate analisi circa la sua cattura: c’è chi applaude lo Stato per “l’eroico” lavoro svolto, c’è chi invece punta il dito proprio contro quello Stato che ritiene complice di tanto silenzio, chi infine la butta in “caciara” parlando di alcuni particolari dell’infanzia del boss o delle sue abitudini al bar.
A questo proposito ci è apparso molto interessante la riflessione del noto fumettista Guglielmo Manenti che tramite i suoi ultimi lavori ci sembra aver sintetizzato il “nodo” attuale dell’argomento definendolo una sorta di “Società dello spettacolo”:
«Come era prevedibile i giornali, le televisioni, i social si sono riempiti di informazioni sull’arresto di Matteo Messina Denaro. Le diverse testate nell’entusiasmo eccessivo di dover dire qualcosa in più rispetto alle notizie essenziali si sono lanciate in inchieste in stile gossip, che trasformano un evento importante in una sorta di fiction. E quindi l’intervista esclusiva alla pensionata vicina di casa dell’ultimo nascondiglio del boss, gli amici di infanzia che ne ricordano particolari lontanissimi, le partite al calcetto, il barista, il gestore del negozio di lusso dove comprava abiti chic, il primario della clinica, chi l’ha incontrato al gate di un aeroporto. Il quadro che emerge da tutte queste voci è che conduceva una vita quasi normale di lusso, molto protetta, con documenti falsi, insomma, niente a che spartire con la latitanza di un “Provenzano” che rispondeva forse di più all’idea romantica del latitante-eremita, che stava in una stalla tra animali, in un posto sperduto e mandava “pizzini” al mondo (altro che cellulari!). Chiaramente molte delle notizie che girano in questi giorni, sono contorno, ma è talmente tanto che poi si finisce per saziarsi».
«Un po’ di anni fa – continua Manenti – a Palermo ebbi modi di fare qualche domanda a un giornalista d’inchiesta che stava per presentare un libro sulla vecchia e la nuova mafia. Durante la presentazione lui parlò delle tante reti economiche e dei nuovi business delle mafie, che portavano l’organizzazione in giro per il mondo nella società dell’alta finanza. Parlava di appalti nel nord Italia in Europa, in Asia. Poi come era inevitabile cominciò a parlare dei boss latitanti, tra cui il più noto Matteo Messina Denaro. In sostanza nelle sue ricerche emergeva che erano tantissime le intercettazioni, video in mano alle forze dell’arma che lo mostravano in Sicilia ma anche fuori isola, che però non era il momento di prenderlo…Potete immaginare la quantità di domande dal pubblico, mille ipotesi, rapporti stato- mafia, massonerie, e tanto altro».
Ieri e più che mai oggi, dopo l’arresto del super latitante, sono in tanti a domandarsi del perché chi di dovere abbia deciso di farlo solo adesso, e come Manenti, in molti si augurano che questa cattura non diventi una semplice “medaglia al valore” per qualcuno, ma uno strumento per fare luce su tragici fatti storici che riguardano tutti.