Aggredita da una paziente che non voleva pagare il ticket: è successo all’ospedale di Augusta
"La paziente è andata in escandescenza, ha iniziato urlare e a minacciarmi. Ho cercato di calmarla ma lei si è alzata in piedi, è venuta dietro la scrivania ed ha iniziato a colpirmi" - racconta la dott.ssa Alessandra Carpinteri
(20 gennaio 2020)
Alessandra Carpinteri, una dottoressa in servizio alla guardia medica dell’ospedale Muscatello di Augusta è stata aggredita da una paziente. Il medico ha riportato diverse contusioni, giudicate guaribili in 10 giorni. Ad aggredirla con pugni e schiaffi una sessantenne che, secondo una prima ricostruzione, non avrebbe voluto pagare il ticket. La paziente sarebbe andata in escandescenze quando la dottoressa avrebbe chiesto spiegazioni in merito all’esenzione. A difesa del medico è intervenuto un tecnico dell’impianto antincendio.
“La guardia medica si trova in una parte dell’ospedale un po’ isolata e nei prefestivi e festivi o di notte, non c’è molta affluenza di persone” – spiega la dottoressa Carpinteri. “La paziente, una donna di mezza età, è arrivata lamentando alcuni disturbi, l’ho visitata e poi le ho prescritto la terapia. Lei mi ha detto che aveva diritto all’esenzione e a quel punto le ho chiesto di farmi vedere la certificazione – racconta Alessandra Carpinteri -. Mi ha detto che non l’aveva con sé, ed io le ho detto che non potendo accertarla non potevo inserire l’esenzione nella ricetta. A questo punto è andata in escandescenza, ha iniziato urlare ed a minacciarmi. Ho cercato di calmarla ma lei si è alzata in piedi, è venuta dietro la scrivania ed ha iniziato a colpirmi”.
Il medico ha chiamato aiuto e si è riuscita a divincolare: “Ho aperto la porta per cercare una via di fuga ed ho bussato alla porta di fronte dove c’era il personale tecnico che ha bloccato la signora”. Nel frattempo sono stati avvertiti i carabinieri e la sessantenne si è dileguata ma è stata rintracciata a casa. “In passato sono accaduti altri episodi, ma solo scontri verbali, mai un’aggressione di questa gravità. Non abbiamo nessuno che ci tutela dal punto di vista della sicurezza: un pulsante di emergenza, un vigilantes o un servizio di guardiania. Anche quando facciamo le visite domiciliari, nel cuore della notte, non sappiamo a cosa andiamo incontro”.