3^ marcia lenta per la Ragusa – Catania: Conte non pervenuto, e Cassì urla: “I ragusani siamo incazzati!”
"La pazienza è finita - ha detto il primo cittadino davanti alle migliaia di persone che hanno risposto all'appello - Qui non è più un problema di divario tra nord e sud, si sono semplicemente dimenticati di noi"
(11 maggio 2019)
Quello che altrove in Italia è la norma, a Ragusa è un miraggio. Da decenni in questa provincia più a sud di Tunisi si paga il prezzo altissimo di un gap infrastrutturale che non ha eguali, e questa mattina in migliaia si sono dati appuntamento per chiedere, ancora una volta, il raddoppio della SS 514 Ragusa – Catania. Una provincia tagliata fuori, il mondo che comincia un po’ più in là, a Lentini e a Rosolini, come ha denunciato nel suo intervento il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì. “Abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio di essere qui presente oggi – ha detto – ma non abbiamo avuto alcuna risposta. Il tempo della pazienza è finito: ora siamo veramente incazzati”.
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Quella odierna è la terza marcia lenta che sindaci (presenti quasi tutti quelli del comprensorio, comuni montani compresi), organizzazioni di categoria, sindacati e associazioni organizzano per accendere i riflettori sull’arteria, che nonostante sia percorsa ogni giorno da migliaia di mezzi, e rappresenti un collegamento cruciale sotto il profilo economico e turistico, versa in condizioni pessime. Presente anche tutta la deputazione regionale iblea, gli Onorevoli Orazio Ragusa, Giorgio Assenza e Nello Dipasquale. Impossibile, invece, non notare l’assenza della pentastellata Stefania Campo. I ministri a Cinque Stelle, da Lezzi a Toninelli, di promesse sull’approvazione al Cipe di questa infrastruttura ne hanno fatte tante, ma ad oggi il Comitato quel famoso si non l’ha ancora pronunciato.
L’ultima volta è stato per il problema del pedaggio considerato eccessivo; in passato, con altri governi, i problemi sono stati mille altri. Entro maggio il CIPE si riunirà di nuovo. Cosa succederà nessuno può saperlo, ma oggi è importante evidenziare la presenza massiccia delle migliaia di persone che con auto, bus e camion si sono messe in marcia fino a Coffa, per dire basta. Semplicemente basta. La rassegnazione non è ancora subentrata, la delusione per i governi che si sono succeduti senza pensare minimamente a questo lembo di Sicilia è, invece, cocente.
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Presenti, come detto, le organizzazioni sindacali al gran completo. CGIL, CISL e UIL seguono attentamente e da anni l’iter non solo per il raddoppio della Ragusa – Catania ma anche per l’autostrada Siracusa – Gela, altro tasto dolente del sistema infrastrutturale ibleo che, praticamente, non c’è.
GUARDA L’INTERVISTA AL SEGRETARIO PAOLO SANZARO (CISL)
Valentina Frasca