100 alberi per ogni Comune: ecco l’idea dell’assessore di Burgio rivolta al Ministro dell’Ambiente
Il giovane Assessore, Giuseppe Abruzzo, ha inviato una lettera al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa, proponendo una soluzione totalmente green per purificare, soprattutto, l’aria che respiriamo
(21 settembre 2019)
Nell’articolo dedicato al compostaggio domestico abbiamo scritto: “all’alba di una nuova era, quella del XXI secolo, ci si chiede ancora come fare e quali soluzioni adottare per evitare che il nostro pianeta vada incontro al collasso”. E così, nel comune di Burgio il giovane Assessore all’Ambiente, Giuseppe Abruzzo, ha avanzato la sua idea. Ha inviato una lettera al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa, proponendo una soluzione totalmente green per purificare, soprattutto, l’aria che respiriamo. In tal modo, accresceremmo il polmone verde del nostro paese.
Ecco di seguito il testo integrale della missiva dell’Assessore Abruzzo.
“Gentile Signor Ministro
Sono Giuseppe Abruzzo, un giovane assessore all’ambiente del Comune di Burgio, in provincia di Agrigento; la mia cittadina è nota per il suo artigianato artistico in quanto città delle campane e della ceramica.
Le scrivo questa lettera aperta per proporle una mia iniziativa che mi piacerebbe tanto realizzare.
Mi capita spesso di pensare a quanto sia importante il ruolo che ognuno di noi, in relazione alle proprie competenze e ai propri talenti, riveste nella società; mi sento gratificato nel poter mettere a disposizione dei miei concittadini idee ed energie e spendermi a 360° per far sì che il mio Comune possa sempre di più crescere, ma allo stesso tempo sotto alcuni aspetti mi sento impotente come se avessi le mani legate.
La fiducia cieca nel progresso tecnologico e l’affermarsi di quella che è una mentalità volta al solo profitto e al consumo, hanno portato l’uomo, in molte occasioni, a essere causa di dissesti e squilibri nella natura e nella stessa terra che coltiva, inquinandola o esaurendone la fecondità.
“Riempite la terra, soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo” (Gn 1,28)
Queste note parole della Genesi consegnano la terra all’uso, NON all’abuso da parte dell’uomo.
Da premettere che – credo come ognuno di noi – amo la mia città, il suo territorio e tutto ciò che Madre Natura ci ha dato in dono, ma che purtroppo stiamo distruggendo.
È importante assegnare la responsabilità per la tutela dell’ambiente a quei livelli amministrativi capaci di ottemperarvi nel modo più efficace possibile, promuovere la partecipazione significativa di tutti gli individui e di tutte le organizzazioni interessate nel processo decisionale, a livello locale, regionale e nazionale.
È importante rafforzare le comunità locali permettendo loro di prendersi cura dell’ambiente; una crescita di sensibilità per la salvaguardia dell’ecosistema e la promozione di atteggiamenti positivi, attraverso azioni di carattere pedagogico, ricondotto a una visione planetaria di sviluppo sostenibile.
Il fenomeno del cambiamento climatico non è notizia da TG, ormai è abbastanza chiaro e risaputo che l’uomo ha distrutto tutto ciò che avrebbe dovuto custodire più di ogni altra cosa: l’ambiente.
A malincuore tutto ciò è notizia di cronaca quotidiana.
In queste settimane di continui superamenti di livelli di CO2, in cui non si può fare altro che sperare in un cambiamento delle condizioni climatiche, alcuni studiosi ci hanno portato a conoscenza di una possibile soluzione: la piantumazione di alberi.
È noto che la loro naturale funzione è quella di assorbire CO2 e trasformarla in ossigeno. Quello di cui abbiamo bisogno.
Vorremmo ancora continuare a illuderci di vivere nel “Bel Paese”, ma purtroppo non è così.
In modo spontaneo ho tirato alcuni conti, il numero di comuni d’Italia è di 7.941, per un numero di 100 alberi per ogni comune si arriva a un totale di 794.100 alberi, se il tutto viene ripetuto per un periodo di 3 anni, si totalizzerebbero la bellezza di 2.374.200 alberi.
Un bel risultato; una importante boccata d’ossigeno.
Le evidenze scientifiche dimostrano ampiamente che le sostanze tossiche presenti nell’aria, nel cibo che ingeriamo, nelle acque generano un aumento del rischio non solo di cancro o di patologie cardiovascolari, ma anche di tante altre malattie in adulti e bambini.
In Europa si calcola che ogni anno si perdono 13 milioni di punti di Q.I. e si contano ben 59.300 casi aggiuntivi di ritardo mentale a causa dell’esposizione durante la gravidanza a pesticidi organo-fosforici e che, per l’esposizione a sostanze che agiscono come interferenti endocrini i costi sanitari conseguenti ammontano a 209 miliardi di Euro, pari all’1,23% dell’intero PIL.
L’Italia è il Paese europeo che consuma il maggior numero di pesticidi per ettaro di suolo agricolo e la contaminazione delle falde acquifere superficiali e profonde aumenta a dismisura.
È sensato che venga chiesto solo a noi cittadini di avere comportamenti virtuosi e nel contempo si attuino politiche energetiche ed industriali che sono contrarie al più elementare buon senso?
Chi legifera sembra non prendere in considerazione che ogni processo di combustione genera inquinamento atmosferico, rifiuti liquidi e ceneri tossiche.
Stiamo assistendo a devastazioni di fiumi per tagli sconsiderati degli alberi destinati a queste centrali e spuntano come funghi centrali a biogas in cui la materia organica, invece di essere restituita ai suoli come compost viene “digerita” in assenza di ossigeno con rischi per ambiente e salute.
Così facendo si perde il benefico effetto che l’aumento di sostanze organiche nei suoli avrebbe nel contrastare non solo la desertificazione ma anche i cambiamenti climatici, grazie alla “cattura” di CO2, favorita anche dall’agricoltura biologica.
La lettera “Energia per l’Italia”, indirizzata al Governo da valenti ricercatori e scienziati del nostro Paese è rimasta ad oggi senza risposta e così pure le considerazioni dei medici sono rimaste inascoltate.
Sembra non si voglia prendere coscienza del fatto che la materia sul nostro pianeta è qualcosa di “finito” e che la vita si è sviluppata grazie ad una fonte esterna, il SOLE: è a questa fonte inesauribile che dobbiamo rivolgerci per rendere possibile il proseguimento della vita sulla Terra.
Auspico in un suo interessamento, e nel suo appoggio nella realizzazione della mia iniziativa.
Nell’augurarle un buon lavoro, la lascio con una citazione che faccio come mio motto personale: “Da soli si va veloci, ma uniti si va lontano”.
L’Assessore all’Ambiente
del Comune di Burgio
Giuseppe A. Abruzzo”