Il no di Ragusa alle sperimentazioni 5G, D’Asta e Chiavola: “Il sindaco ha accolto le nostre richieste”
“Quando abbiamo presentato l’interrogazione abbiamo precisato un aspetto e cioè che non esistono dati, al momento, che ci permettono di escludere o confermare se questa nuova tecnologia abbia effetti dannosi per la salute o meno”
(10 giugno 2020)
“Anche in questa occasione la Giunta municipale ha dato ascolto alle sollecitazioni provenienti dall’opposizione e, in particolare, dal Partito Democratico. E, anche in questa occasione, incassiamo un risultato importante per il benessere complessivo della nostra collettività”. E’ quanto affermano i consiglieri comunali del Pd di Ragusa, Mario D’Asta e Mario Chiavola, dopo che il sindaco ha emanato un’ordinanza che vieta la sperimentazione di tecnologie 5G sul territorio comunale.
“Lo scorso 11 aprile – spiegano i due consiglieri dem – avevamo presentato una interrogazione consiliare a risposta scritta per chiedere al sindaco di adottare un provvedimento del genere che dicesse no, dunque, alle sperimentazioni con impianti 5G. Un provvedimento che, adesso, il primo cittadino ha adottato facendo sue le nostre preoccupazioni sulla necessità di salvaguardare la salute pubblica rispetto a un eventuale inquinamento elettromagnetico e alle emissioni prodotte dallo stesso, con i conseguenti rischi per la salute della popolazione. Quando abbiamo presentato l’interrogazione abbiamo precisato un aspetto e cioè che non esistono dati, al momento, che ci permettono di escludere o confermare se questa nuova tecnologia abbia effetti dannosi per la salute o meno. Ecco perché, in mancanza di studi scientifici che comprovino la non pericolosità per la salute umana e per l’ambiente delle microonde e delle radiofrequenze dei sistemi di quinta comunicazione, riteniamo sia stato opportuno dire no a qualsiasi tipo di sperimentazione a tal proposito. E’ indispensabile usare la massima cautela e prudenza, basata, tra l’altro, sugli allarmi lanciati dal mondo scientifico. Meglio attendere, dunque, che possano essere diffusi gli approfondimenti necessari e che, in maniera evidente, sia escluso ogni potenziale rischio per la salute umana”.
(Comunicato stampa)