Vittoria, attività commerciali in grande difficoltà
L'associazione Reset: "È il momento di fare squadra"
(27 novembre 2020)
“C’è un momento di sconforto generalizzato, e devo dire comprensibile, per tutti gli operatori commerciali della nostra città. Il fatto che sia stata decretata la zona rossa a Vittoria, decisione presa giustamente per limitare i contagi, sta, purtroppo, determinando, ma succede anche negli altri comuni della provincia di Ragusa che non si trovano nella nostra stessa condizione, un calo nelle vendite che non lascia presagire nulla di buono per il prossimo Natale che, solitamente, era il periodo dell’anno che consentiva ai nostri operatori economici di tirare un poco il fiato. Ecco perché come associazione Reset Vittoria stiamo lanciando il claim “Fai i tuoi acquisti a Vittoria, nel negozio sotto casa”, per cercare di fornire un piccolo contributo nel ridare slancio ai consumi. Ci sono parecchie difficoltà per gli operatori commerciali. E ognuno di noi può fare la propria parte nel tentativo di attenuarle”. Ad affermarlo è il segretario di Reset, Alessandro Mugnas, che ritiene questa scelta come la più adatta per cercare di garantire quella minima resistenza che si rende necessaria in una fase così delicata.
“Basta fare un giro per le vetrine dei nostri negozi – continua Mugnas – per comprendere come aria di Natale se ne respiri pochina. E, in un certo senso, è giusto così perché c’è poco da festeggiare alla luce dei morti per Covid che la nostra città continua a piangere. Al contempo, però, non dobbiamo dimenticarci degli operatori economici, del sostegno che, con la loro attività, forniscono a decine di famiglie. E della necessità che gli stessi hanno di proseguire un percorso che garantisca un minimo di sopravvivenza, evitando di finire con le gambe all’aria. Ecco perché lanciamo un accorato appello ai vittoriesi affinché scelgano i negozi della propria città per gli acquisti prenatalizi e non solo. Ce n’è di bisogno, adesso più che mai. E’ necessario, come i vittoriesi hanno sempre fatto, fare squadra nel tentativo di salvare il salvabile. Altrimenti, resterà molto poco di quel tessuto produttivo che conosciamo da sempre”.