Vi racconto come è nato e cresciuto il Villaggio Jungi
Settant'anni di storia in una mostra. Nell'articolo la galleria con foto rare e suggestive
Scicli- Dallo scorso 8 agosto ( e fino alla giornata di domani), presso la Sala di Lettura Filusi, nel centro incontro anziani di Jungi, è stata allestita una mostra fotografica che racconta 70 anni di storia del “popolare” villaggio scilitano. Visitare la mostra è come fare un tuffo nel passato per capire chi eravamo e come siamo diventati. Guardi le foto delle prime case popolari e immagini gli avi che lasciarono le grotte di Chiafura per andare a vivere in Città all’interno “vere” case. A raccogliere le migliaia di foto è stato Luigi Fidone, ideatore della Sala di Lettura Filusi e componente dell’Associazione Primo Maggio (che collabora all’iniziativa): «In queste foto – ci spiega – c’è un lavoro lungo 25 anni. Ho iniziato quando avevo la Cartolibreria – continua – chiedendo ai miei clienti se potessero portarmi le foto. È stato incredibile come in poco tempo si sia sparsa la voce e le persone venivano spontaneamente a portarmi gli scatti in bianco e nero. Questa mostra fotografica è nata così». In realtà questa non è la prima mostra promossa da Fidone, ma l’iniziativa fa parte della rassegna “Le tante facce della cultura” giunta alla settima edizione e che, ogni volta, si arricchisce di nuove e suggestive immagini. E fa effetto pensare come quel Cavalcavia che collega Viale 1° Maggio a Jungi, fino al 1954 non esisteva. Così come il Polivalente. Poi guardi la foto di Mario Rendo che è stato il primo custode dello stadio Ciccio Scapellato e pensi ai tanti giovani che sognavano di potere indossare, un giorno, la maglia cremisi. E proprio il calcio ha salvato tanti ragazzi dalle facili tentazioni indotte da una vita di miseria e fame. E a questo punto non si può non pensare a Michela Bisindi, una donna arrivata da fuori e in poco tempo divenuta simbolo per un intero quartiere. Fu lei la promotrice delle prime squadre di calcio, la “madrina” di tanti giovani, oggi con i capelli bianchi, che la ricordano con immutato affetto. Scruti poi ancora quei cartelloni pieni di foto, allestiti grazie anche al supporto di sponsor privati, e ritrovi personaggi che oggi rappresentano la classe dirigente del Paese. Uno su tutti l’attuale sindaco Enzo Giannone.
E infine non mancano le immagini della costruzione della Chiesa. «Queste foto – afferma il sacerdote della Chiesa di San Salvatore, Dario Lutri, presente alla mostra – sono davvero suggestive perché sono la testimonianza, soprattutto per i più giovani, di come muta la società. Faccio i miei complimenti agli organizzatori». (foto Ialmo.it)