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Vetrine spente e fiaccole accese: così i commercianti di Modica ricorderanno Antonio Aurnia

Il momento commemorativo vuole essere anche l'occasione per puntare i riflettori sul problema delle aste giudiziarie

(16 dicembre 2020)

Esattamente un anno fa, alle prime luci dell’alba, il noto imprenditore modicano Antonio Aurnia si è suicidato gettandosi dal ponte Costanzo. Aurnia fu presidente molto amato del Modica Calcio e titolare di famose realtà commerciali della città, ma pare che le grandi difficoltà economiche degli ultimi anni e la vendita forzata di alcune delle sue imprese gli siano state fatali.

Piero Bellaera del Movimento Forconi Modica scrive: “Oggi ricorre l’anniversario della morte di Antonio Aurnia. Cade in un momento molto particolare per il nostro paese. Sembra quasi che Antonio voglia ricordare a chi governa di stare molto più attento alle attività commerciali e alle imprese in quello che tutti ricorderemo come l’anno della pandemia. Stiamo ancora aspettando di sapere dalla Procura, non tanto il contenuto della lettera che Antonio lasciò quasi come un macigno in faccia ai suoi falsi amici, ma quanto di sapere se all’interno di quel momento di disperazione e di verità vi fossero elementi per capire se ci fu pressione, raggiro o anche solo pura speculazione nelle vicende che lo hanno portato a scegliere di mollare tutto. Ed é a chi ha in mano quelle carte che chiediamo di fare chiarezza al più presto e a tutti i costi, di farci sapere su quella verità di cui i modicani tutti sanno già qualcosa. Ma é dalla Procura di Ragusa che deve venire fuori la giustizia. E un appello ripetuto migliaia di volte ma sempre inascoltato in questo paese al disastro, grazie ad Antonio, con l’occasione vogliamo rilanciarlo al legislatore per fermare, ripensare e riscrivere quella legge che alimenta la macchina infernale delle aste giudiziarie che tanto gola fa alle organizzazioni criminali e ai tanti sciacalli dalle sembianze umane che ruotano come api attorno ai Tribunali per i soliti ottimi affari troppo spesso sulla pelle di gente onestà che non ce l’ha fatta a stare al passo con la Cina e con l’Africa. Una Legge che nel tempo non ha messo in conto i risvolti di questa globalizzazione, che non considera le diverse politiche fiscali e del lavoro vigenti nei paesi emergenti, che non vede la palese concorrenza sleale di cui si parla da anni. Antonio é stato vittima anche di tutto questo, del sistema e vittima di una società assolutamente malata che guarda al denaro come l’unica religione da coltivare. Domani sera con tutti i negozianti che vorranno pensarlo spegnendo le luci delle vetrine ed accendendo un cero in memoria di Antonio, saremo accanto alla sua famiglia pregando e sperando che la sua morte possa aiutarci a non commemorarne altre”.

Stamattina si è celebrata la messa in suffragio nella Santuario Madonna delle Grazie di Modica. Mentre nel pomeriggio, alle 19, il Movimento Forconi Modica ha organizzato un momento commemorativo invitando tutti i commercianti a spegnere le luci della loro vetrina e accendere una fiaccola. Con l’occasione si vogliono anche accendere i riflettori sul problema della aste giudiziarie per chiederne la sospensione vista l’emergenza sanitaria in corso.

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