Una piantagione di marijuana tra Gela e Vittoria: 10mila piante che avrebbero fruttato milioni di euro
Un vittoriese è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Ragusa. Le piante, alte tra gli 80 ed i 120 cm, erano ben occultate tra le serre, coperte da una “barriera“ di ortaggi ad alto fusto
(15 maggio 2019)
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ragusa hanno individuato e sottoposto a sequestro, in contrada Ficuzza (località Feudo Nobile) nel Comune di Gela, una piantagione di “cannabis indica” costituita da circa 10.000 piante, in piena fioritura e pronte per la raccolta. L’attività d’indagine, condotta nei comuni di Gela e di Vittoria, ha permesso di scoprire tre serre collocate in una vasta area di oltre 6.000 mq in una zona agricola che si estende nell’impervio entroterra a ridosso della statale Vittoria-Gela. Le piante di marijuana, aventi un’altezza media tra gli 80 ed i 120 cm, erano ben occultate tra le serre, coperte da una “barriera“ di ortaggi ad alto fusto.
Il servizio, portato a termine dai finanzieri della Compagnia di Vittoria, ha avuto origine dallo sviluppo di elementi informativi autonomamente acquisiti nel corso di specifici servizi di controllo del territorio, condotti in stretto coordinamento con gli altri Reparti della Provincia per il contrasto dei traffici illeciti. Infatti, nei primi giorni del mese di aprile i militari avevano raccolto indizi dell’esistenza in quell’area di qualcosa di sospetto ed erano stati disposti numerosi appostamenti, a seguito dei quali sono stati notati movimenti sospetti da parte di alcuni soggetti che, prima di accedere al viottolo che conduce alle serre sequestrate, soprattutto nelle ore serali, effettuavano ripetute perlustrazioni del perimetro al fine di scongiurare la possibilità di essere scoperti. L’irruzione nell’area agricola è scattata nel momento in cui, avuta certezza della presenza nell’area interessata delle piante di marijuana, è stato notato l’arrivo sul luogo della persona ritenuta responsabile dell’illecita coltivazione, un vittoriese (M.G. classe ’58) con pregiudizi penali specifici, che, alla vista dei militari, si è dato alla fuga attraverso le campagne ed un vicino corso d’acqua, ma è stato poco dopo individuato con ancora indosso i vestiti bagnati, tratto in arresto e rinchiuso nel carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre proseguono le indagini per identificare le altre persone che hanno fornito la propria manodopera per la realizzazione della piantagione.
La perquisizione operata nella piantagione ha portato alla luce un ingegnoso impianto serricolo, dotato di tutti gli accorgimenti necessari a garantire l’ottima riuscita della coltivazione impiantata. Infatti, nei pressi delle serre, è stata rinvenuta una vasca in cui veniva fatta confluire l’acqua del vicino fiume che poi, tramite una pompa alimentata da un gruppo elettrogeno, consentiva un’irrigazione regolare delle piante di marijuana attraverso un sofisticato sistema di tubi. Nell’area era presente un piccolo caseggiato rurale, utilizzato per la guardiania della piantagione, all’interno del quale gli investigatori hanno rinvenuto e sequestrato una radiotrasmittente ed un binocolo, usati per meglio sorvegliare l’area. Da una stima effettuata sulla base delle prime analisi eseguite dalla ASP di Ragusa, si ritiene che ogni pianta, una volta completata la fase di crescita ed essiccata, avrebbe prodotto dalle 150 alle 220 dosi, per un valore al dettaglio di diversi milioni di euro.