Una mascherina a ciascun siciliano, ma è un atto simbolico: ce ne vorrebbero molte di più
Distribuzione gratuita da parte della Regione attraverso i comuni. Ogni dispositivo può essere indossato una o, al massimo, poche volte: è solo un messaggio sull’opportunità di usarle
(2 maggio 2020)
E’ solo un atto simbolico, più per ricordare che è bene usarla, che per approntare una fornitura sufficiente all’uso. Le mascherine serviranno e la Regione ne manda una ad ogni siciliano. Ma poiché potrà essere utilmente indossata una o pochissime volte, ne servirebbero cento volte tanto.
Su disposizione del presidente Nello Musumeci – informa una nota dell’ufficio stampa – la Protezione civile regionale, affiancata dall’esercito, sta completando la distribuzione di oltre tre milioni e mezzo di pezzi in tutte le province dell’Isola. Destinatari, in questa prima fase, sono i 374 Comuni inferiori ai 50 mila abitanti, che provvederanno, a loro volta, alla consegna ai cittadini. Nei prossimi giorni, si procederà ad assegnare altri due milioni e mezzo di dispositivi di protezione ai capoluoghi di provincia e ai restanti grossi centri.
“E’ solo un atto simbolico – sottolinea Musumeci – perchè siamo consapevoli dell’importanza di dover indossare, anche nei prossimi mesi, le mascherine come forma di tutela dal contagio del Coronavirus. Un utilizzo che deve servire anche da deterrente per farci ricordare di prestare la massima attenzione, in ogni momento della giornata, e non pensare che tutto sia finito. Abbiamo potuto procedere a questa distribuzione straordinaria, dopo quelle già fatte per le strutture sanitarie dell’Isola grazie all’iniziativa di approvvigionamento autonomo, attraverso la sinergia con l’Upcm di Pittsburg, che gestisce con noi l’Ismett a Palermo, 150 tonnellate di materiale sanitario, visti i ritardi iniziale di consegna da parte dello Stato.
Dall’inizio dell’epidemia, la Regione – informa la nota – ha già distribuito quasi sei milioni di mascherine. E ancora tre milioni di guanti e un milione di altri dispositivi tra camici, calzari, tute e cuffie. A beneficiarne sono state, principalmente: strutture sanitarie, case di riposo per anziani, residenze sanitarie assistite, comuni, prefetture, forze dell’ordine, esercito, ex province, carceri, dipartimenti regionali, Confcommercio e Confesercenti. Tra gli altri materiali sono stati consegnati anche 45 mila tra occhiali e visiere, oltre 205mila tamponi e kit diagnostici e poco meno di 40 mila apparecchi sanitari”.