Tutti a letto con l’influenza! Numeri, sintomi, cure e rimedi naturali
Oltre un milione e 200mila italiani hanno preso il virus, e la Sicilia è tra le regioni maggiormente colpite
(3 gennaio 2019)
Il picco doveva arriva a dicembre, e così è stato. Nella settimana dal 17 al 23 dicembre 2018, ci dice il bollettino Influnet elaborato dal Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità, hanno preso il virus dell’influenza circa 225.000 persone, per un totale, dall’inizio del periodo di sorveglianza, di circa 1.230.000 casi.
E i numeri continuano a crescere in tutta Italia, sebbene in modo più graduale rispetto alla scorsa stagione, con un livello di incidenza nazionale pari a 3,7 casi per mille assistiti. Colpiti maggiormente i bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un’incidenza pari a 11,1 casi per mille assistiti. Si va, dunque, per la fascia di età pediatrica, verso un’intensità media dell’influenza, stabilita nella soglia pari a 12,89 casi per mille assistiti.
La Sicilia è tra le Regioni maggiormente colpite, insieme a Umbria, Trentino e Abruzzo. Insomma, quasi un milione e mezzo di italiani sono a letto con problemi alle vie respiratorie, brividi di freddo, dolori ossei e muscolari, febbre, raffreddore, mal di gola, inappetenza, nausea, vomito, diarrea, stanchezza, mal di testa e sonnolenza. Il periodo di incubazione nel quale si può essere contagiosi, ma senza manifestare sintomi, varia da uno a quattro giorni mentre la durata vera e propria dell’influenza è di circa una settimana, con il picco massimo della febbre nelle prime giornate, mentre raffreddore e tosse possono protrarsi fino a quindici giorni.
Per guarire, oltre che ai classici farmaci antivirali, antipiretici e antidolorifici a base di ibuprofene, paracetamolo e acido acetilsalicilico, ovviamente dopo aver consultato un medico, è possibile affidarsi anche all’omeopatia. Probabilmente i tempi di guarigione si allungheranno, ma raramente ci sono controindicazioni. La belladonna, ad esempio, è il rimedio per la febbre che compare verso sera accompagnata da mal di gola intenso e fatica a deglutire; in presenza di febbre alta, soprattutto nelle prime ore del mattino, accompagnata da brividi, raffreddore, dolori muscolari, lacrimazione e tosse secca, è consigliato l’Eupatorium perfoliatum mentre l’Arsenicum album è il rimedio dell’influenza accompagnata da bruciore ad occhi, gola e stomaco, e l’Apis se la febbre alta causa mal di gola e dolori diffusi e pungenti. La Bryonia cura i sintomi influenzali che compaiono in seguito all’esposizione al freddo con dolori articolari molto intensi, fatica a deglutire e tosse secca che peggiorano con il movimento.
Considerato che l’influenza non dipende direttamente da un’infezione batterica, invece, gli antibiotici sono controindicati, non solo perché inefficaci ai fini della guarigione, ma anche perché potenzialmente dannosi in quanto indeboliscono il sistema immunitario. Vanno assunti, dunque, solo se sorgono complicanze e/o in caso di coinfezioni batteriche. Vale la pena, inoltre, ricordare che è bene rivolgersi ai pronto soccorso e alle guardie mediche solo in caso di estremo bisogno.
La cura migliore, in ogni caso, resta la prevenzione, che comincia a tavola. Succo d’arancia, kiwi, mango, papaya e verdure di stagione per fare il pieno di vitamina C, e proteggere l’organismo dall’aggressione dei radicali liberi. Frutta secca e frutta in generale, zenzero, curcuma, miele e limone per potenziare le difese immunitarie, ed olii essenziali di timo, eucalipto, menta e sandalo in caso di tosse, mal di gola e raffreddore. Tanta acqua per idratare il corpo, anche sotto forma di tisane, e al bando alcol e sigarette. In caso di congestione delle vie aeree, catarro, tosse e sinusite è possibile affidarsi anche al caro rimedio delle nonne: i suffumigi.
Già gli antichi romani facevano uso di questa tecnica a base di vapore acqueo ed erbe, che, inalati insieme, svolgono una potente azione decongestionate, disinfettante ed emolliente. La tecnica è davvero molto semplice: in una pentola mettete a bollire dell’acqua e dopo aggiungetevi olii essenziali e bicarbonato. Quest’ultimo fa diventare effervescente l’acqua e amplifica l’efficacia degli olii. Dopodiché, prendete la pentola, mettetela su un piano e iniziate a respirare il vapore che ne fuoriesce con un panno o una tovaglia sulla testa, per evitare che il calore si disperda. Per liberare le vie respiratorie e le orecchie dal catarro persistente e dal muco, i suffumigi possono essere anche alla camomilla. In questo caso la bustina (o i fiori essiccati) sostituisce gli olii, ma non deve mancare il bicarbonato di sodio.
Per il resto copritevi bene e concedetevi un po’ di riposo, perché un corpo che si ammala, in fondo, è quasi sempre un corpo che necessita di staccare un po’ la spina.
Valentina Frasca
Io da diversi anni ho deciso di provare a prevenirla con l’omeopatia, sto usando omeogriphi con cui mi trovo benissimo, prima usavo oscillococcinum. Non so se la mia è tutta fortuna ma sono anni che non sto a letto con l’influenza