Superbonus 110%, conviene davvero?
Ecco i punti di forza su una misura che continua a far discutere
di Alessandro Grimaldi
Questa non vuole essere una guida sul superbonus, sarebbe impensabile esaurire ogni argomento o possibile dubbio in poche righe, considerato che l’Agenzia delle Entrate ad oggi ha risposto a più di 210 quesiti posti da tecnici e privati cittadini; il mio è più che altro un incentivo a non lasciarsi scoraggiare dalle normative e dalle “dicerie dell’untore” che girano sul web.
Conviene! Questa è la mia pura e semplice opinione e con “ne vale la pena” voglio semplicemente dire che il beneficio è notevole e di gran lunga superiore al piccolo prezzo che si paga in burocrazia! Prezzo? Ma non era gratis? Si, è gratis, senza se e senza ma, anzi no, un se c’è: se l’immobile è in regola (l’abusivismo è un virus difficile da debellare, anche nelle piccole cose come un balcone chiuso, qualche modifica interna, una veranda tirata su da mio “cuggino” che ha letto un articolo sulla Gazzetta del Muratore dove si diceva che ormai le verande si possono fare senza autorizzazione!) se ha destinazione residenziale (escluse inoltre le categoria A1 ed A9) e se il proprietario è persona fisica (le aziende usufruiscono di altro tipo di detrazioni). Non tutte le categorie di lavori rientrano però nelle agevolazioni (anche se sono davvero tante) per questo è necessario affidarsi ad un Tecnico Esperto (di solito l’analisi preliminare del tecnico è gratuita mentre lo studio di fattibilità ha un piccolissimo costo)
Il procedimento è davvero semplice per il committente se sceglie di affidarsi ad un General Contractor (inglesismo che individua un’impresa di un certo livello che acquista il credito facendo i lavori a sue spese e, di conseguenza, gratis per il committente) piuttosto che ad un intermediario finanziario (che comprerebbe il credito maturato, cioè già pagato dal committente).
La scelta che consiglio vivamente per evitare i labirinti della cessione del credito ad intermediari finanziari è quella del General Contractor (Enei, Enel X, Snam, questi sono tra i più affidabili e solidi ma ne esistono centinaia), il quale, dopo aver valutato i lavori proposti dal Progettista ed i Requisiti dell’immobile, stipula un contratto d’appalto ed un contratto di cessione del credito ed esegue il lavoro, pensando a tutto lui: anticipando le spese di materiali e mano d’opera, le spese tecniche, l’Iva, ed ogni altro onere.
Il general contractor, inoltre, è tenuto a stipulare delle polizze a tutela dei lavori fatti e delle polizze che proteggano il committente da ogni rivalsa dell’Agenzia delle Entrate in caso di errori.
Conviene!
Perché lo stato dovrebbe regalare soldi?
Argomento un po’ complesso per le poche righe a disposizione, provo a riassumerle in due punti fondamentali:
1) per rimettere in moto l’indotto (lo stato paga il general contractor che paga i materiali, gli operai, le tasse…forse ho semplificato un po’ troppo!)
2) per recuperare il patrimonio immobiliare esistente (di immenso valore se pensiamo ai siti Patrimonio dell’Unesco o alla messa in sicurezza degli edifici tramite il Sismabonus)
Su questo punto vorrei soffermarmi un po’ di più.
Considerando il territorio in cui vivo, trovo che mettere in sicurezza la miriade di casette semicrollate o abbandonate nei nostri centri storici o nelle zone collinari, sia un modo per lo stato di abbellire e rendere sicuro se stesso, le sue città, aiutando soprattutto chi non può permetterselo economicamente. Il superbonus infatti è stato pensato a costo zero proprio per questo scopo, per permettere il recupero del patrimonio immobiliare esistente, rendendolo più efficiente energeticamente e più sicuro dal punto di vista sismico, anche se non hai le forze per poter ristrutturare casa, il superbonus c’è.