Sold out per “La Lupa”: la nuova trasposizione dell’opera di Verga, al Castello di Donnafugata
Lo spettacolo, scritto e diretto dal regista Lorenzo Muscoso e prodotto dalla Dreamworld Pictures, continua a far parlare di sé, una dimostrazione di quanto la Sicilia sia luogo d’eccellenza artistica che valorizza risorse e patrimonio
a (5 settembre 2019)
Overbooking per “La Lupa”, la nuova trasposizione dell’opera di Giovanni Verga nello scenario del Castello di Donnafugata. Quest’ultima replica voluta fortemente dal sindaco Peppe Cassì e dall’Assessore al turismo Ciccio Barone, impegnati a garantire la continuità dell’estate iblea nel segno della qualità artistica e longevità. Un evento che sposa a pieno le intenzioni dell’Arch. Nuccio Iacono, direttore artistico della struttura, nel far sì che il centro possa diventare il centro di aggregazione artistica culturale sul territorio del Commissario Montalbano. Lo spettacolo, scritto e diretto dal regista Lorenzo Muscoso e prodotto dalla Dreamworld Pictures, continua a far parlare di sé, una dimostrazione di quanto la Sicilia sia luogo d’eccellenza artistica che valorizza risorse e patrimonio. Una richiesta in continua crescita che vede registrare, oltre un pubblico proveniente da tutta Italia, la presenza di francesi, inglesi e russi, affascinati da questa rappresentazione. Gruppi organizzati che stanno sopraggiungendo da varie parti dell’isola per l’evento stanno rendendo tutto ancora più magico e incredibile. E’ stata quindi ampliata la capienza per accogliere l’audience in attesa. Il progetto fa parte del Festival Verghiano, in connessione tra Sicilia – Puglia e Matera, supportato dal Parlamento Europeo che ha rinnovato il suo sostegno al progetto ritenendolo di interesse federale .Questa nuova messa in scena della novella, unisce il cinema al teatro e che trasporta il pubblico dentro in unicum sensoriale, in un inevitabile travolgimento emotivo. L’autore dichiara che il suo desiderio è portare la gente a vivere l’esperienza artistica e il vissuto dei campi, attraverso composizioni estatiche e movimenti dinamici in un contesto dove il dramma cresce di intensità e spessore anche nel rapporto con il metafisico. Quindi un chiaro riferimento alla tragedia greca, e per certi aspetti, a quel teatro elisabettiano senza tempo che fu proprio di Shakespeare.
Ritorna, quindi, l’antagonismo tra la Gna Pina (Giuseppina Vivera) e Malerba (Germano Martorana) entrambi, vittime di un disagio esistenziale destinati alla disgregazione sociale. L’opportunismo di Nanni Lasca (Adriano Gurrieri), che passa dall’interesse per “la Roba” a una rivendicazione di una serenità familiare, sostenuto da Bruno (Alessandro Campo) che gli suggerisce la soluzione finale. Maricchia (Greta D’Antonio) sottomessa dal volere della madre e preoccupata del castigo di Dio. Ellissi temporali coreografati da una danza demoniaca interpretata da Giada Carnemolla e dalle partiture sonore di Flavio Burtone uniti dalla voce recitante di un Narratore, Dario Guastella, e dall’introduzione dal maestro Luciano Busacca, uno degli ultimi cantastorie. Una riproduzione scenografica e corale, dal mercato, Processioni di Pasqua, al rientro dei lavoratori dai campi di lavoro messi in scena dal gruppo folkloristico di Cettina Belfiore e le 9 province.
Per info e prenotazioni www.festivalverghiano.it.
Comunicato stampa