Sicilia – regolamento regionale sui tartufi: “solo un anno di ritardo”
Lo dichiara l’on. Nello Dipasquale, parlamentare regionale del Partito Democratico e primo firmatario del ddl 496/2019
(2 maggio 2022 – Sicilia – regolamento regionale sui tartufi: “solo un anno di ritardo”)
”Con una legge Finanziaria ancora tutta da approvare oltre la scadenza di legge, con risorse in meno per i disabili, per i servizi sociali e per le politiche a sostegno del lavoro e delle imprese, oggi il Presidente Musumeci esulta informando gli organi di stampa tutti che la Giunta ha approvato il regolamento per la raccolta, la coltivazione e il commercio dei tartufi in Sicilia, come se fosse tutta farina del suo sacco. Sarà colpa della primavera o forse della imminente campagna elettorale, fatto sta che ormai il presidente soffre di percezione talmente falsata della realtà da confondere gli obblighi di legge in iniziative del proprio governo”. Lo dichiara l’on. Nello Dipasquale, parlamentare regionale del Partito Democratico e primo firmatario del ddl 496/2019 recante “Norme in materia di raccolta, coltivazione, commercio e tutela del consumo dei tartufi nella Regione Siciliana”, approvato definitivamente dall’ARS il 15 dicembre 2020 e pubblicato in GURS il 31 dicembre dello stesso anno.
“La norma approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana – spiega Dipasquale – prevedeva espressamente l’approvazione da parte della Giunta regionale di un apposito regolamento, entro 120 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. A questo, poi, dovrebbe seguire il decreto attuativo del Presidente della Regione. Il regolamento di cui Musumeci oggi fa gran vanto arriva, quindi, con ben un anno esatto di ritardo rispetto al termine fissato dalla norma di cui sono stato proponente. Un anno e quattro mesi dall’esito positivo del ddl al Parlamento siciliano. Una vergogna! Sempre in materia di ritardi, ricordo che ancora aspettiamo il regolamento sulla norma di contrasto al fenomeno del bullismo e del cyber-bullismo, approvata a novembre 2021… Di questo passo non arriverà mai entro la scadenza di questa legislatura”.
“Ancora più imbarazzante – continua il parlamentare dem – il tentativo desolante di travestire un adempimento obbligatorio del Governo, su una norma di iniziativa parlamentare, in un atto frutto della propria attività politica. Siamo alle solite: c’è chi lavora per rispondere alle richieste e alle esigenze dei siciliani e il Governo tenta di accaparrarsi meriti che non gli spettano in alcun modo. Tra l’altro ancora manca il decreto attuativo che, visti i tempi di risposta del Governo, appare una chimera. Il Parlamento regionale – conclude Dipasquale – spesso su impulso delle sole opposizioni, legifera, fa le norme, studia tutti i passaggi propedeutici e il Governo dorme, come sempre”.