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Sfregia la moglie con strumenti da taglio, arrestato comisano
Rinvenuti e repertati un coltello ed un cacciavite, entrambi sporchi di sangue
(3 luglio 2021 – sfregia – moglie – comisano)
Nel corso della mattina di venerdì 2 luglio, i poliziotti dei Commissariati di Pubblica Sicurezza di Comiso e Vittoria e della Squadra Mobile di Ragusa hanno proceduto all’arresto di M.F., 46 anni, comisano, per i reati di lesioni gravi con sfregio permanente del viso ai danni della moglie e resistenza a pubblico ufficiale. In particolare, intorno alle ore 05.30 di venerdì scorso, le pattuglie volanti dei due Commissariati ipparini intervenivano presso una villetta privata sita nella periferia di Comiso ove era stata segnalata una violenta aggressione in ambito familiare. Si apprendeva che poco prima un uomo aveva aggredito la moglie attingendola al volto con uno strumento da taglio procurandole profonde ferite sanguinolente. Sul posto i poliziotti appuravano che, poco prima del loro arrivo, la vittima – assieme alla figlia minore – era stata trasportata in ospedale da alcuni parenti lì accorsi dopo esser stati allertati telefonicamente dalle parti offese. L’aggressore, invece, era rimasto barricato in casa assieme alla suocera. Gli agenti iniziavano, quindi, un’azione di persuasione verso il soggetto che, tuttavia, non accennava alcun segno di desistenza; anzi opponeva resistenza ai poliziotti sino a quando questi ultimi riuscivano a bloccarlo e metterlo in sicurezza. Nella circostanza si avvedevano che questi aveva compiuto gesti di autolesionismo procurandosi profondi tagli al collo, alle braccia e all’addome. L’anziana signora era incolume.
La persona veniva quindi fatta trasportare presso il pronto soccorso dell’ospedale Guzzardi di Vittoria, tramite 118, dove gli venivano prestate le prime cure ed effettuati successivi approfondimenti diagnostici. Le indagini immediatamente esperite dagli uomini della squadra investigativa del Commissariato di P.S. di Comiso e della Squadra Mobile di Ragusa hanno consentito di chiarire che, a causa di una recente condizione di instabilità emotiva riconducibile a problemi in ambito lavorativo, M.F. intorno alle ore cinque, mentre si trovava nella corte della propria villetta, si agitava gridando ad alta voce. La moglie, preoccupata da tale atteggiamento, raggiungeva il consorte cercando di ricondurlo alla calma, tuttavia, anziché placarsi, si scagliava contro la donna accusandola di essere la causa dei suoi problemi tanto da colpirla con calci e pugni. Quest’ultima riusciva a svincolarsi e a rinchiudersi in casa, ma il marito, non pago, forzava la porta di ingresso e proseguiva la folle aggressione verso la donna, questa volta colpendola in volto anche con strumenti da taglio che le causavano profonde ferite ad abbondante perdita di sangue. In casa era presente altresì la figlia minore della coppia, che svegliata dal rumore e dalle grida, raggiungeva i genitori frapponendovisi. Così riusciva ad allontanarsi con la madre all’esterno dell’abitazione per poi imbattersi nei parenti che, già allertati telefonicamente, si adoperavano per condurle al presidio sanitario di Vittoria.
Nel corso dei rilievi eseguiti dalla polizia scientifica di Comiso e Ragusa, venivano rinvenuti e repertati un coltello ed un cacciavite entrambi sporchi di sangue. La dinamica dei fatti così ricostruita consentiva di cristallizzare elementi di prova a carico dell’uomo, il quale a causa delle profonde ferite autoinflittesi al collo, all’addome ed alle braccia veniva sottoposto a delicato intervento chirurgico presso l’Ospedale Guzzardi di Vittoria. Ricevute le cure del caso alla donna venivano diagnosticate “profonde ferite da taglio in regione tempero zigomatica dx e guancia sx – trauma contusivo con ematoma arcata mandibolare sinistra” e dimessa con prognosi di 15 giorni. In ragione degli accertamenti compiuti M.F. veniva dichiarato in arresto per i reati di lesioni gravi con sfregio permanente del viso e resistenza a Pubblico Ufficiale e su disposizione del Pubblico Ministero di turno sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso il nosocomio dove tuttora si trova ricoverato.