Scuola, università e imprese insieme contro la disoccupazione: ecco i bandi per l’apprendistato
Li ha presentati oggi a Palermo l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione Roberto Lagalla
(16 ottobre 2018)
Oggi le condizioni del mercato del lavoro mostrano chiari segni di carenze strutturali che non fanno altro che aumentare le difficoltà, per i giovani, di trovare un lavoro. E’ una crisi che colpisce, indistintamente, sia i diplomati che i laureati, e questa mattina l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Roberto Lagalla, ha presentato alle imprese, al sistema scolastico/formativo e alle Università la propria soluzione, ossia i bandi per l’apprendistato di primo e terzo livello. “Il raccordo tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro non può essere lasciato al caso,– ha spiegato Lagalla – e l’intero sistema della formazione deve essere orientato all’occupazione. La debolezza del settore imprenditoriale siciliano è, certamente, un elemento di grave difficoltà per l’applicazione del sistema duale ed è anche una delle motivazioni principali della fuga di cervelli che caratterizza il mezzogiorno del nostro Paese”.
L’apprendistato di primo e terzo livello nasce da un accordo tra la scuola e l’impresa. Lo studente continua a seguire l’attività curriculare, ma la svolge all’interno dell’azienda, con una durata stabilita per decreto. Di fatto, una percentuale di ore va effettuata in azienda e vale come frequenza. In pratica, uno studente potrà imparare l’inglese nell’ufficio export di un’azienda, e non in aula. Sarà la stessa azienda, d’accordo con la scuola, a certificare che il ragazzo abbia raggiunto la competenza.
“I due bandi presentati oggi, uno per l’apprendistato di primo livello e l’altro per l’apprendistato di alta formazione e ricerca – ha sottolineato l’assessore Lagalla -, hanno proprio l’obiettivo di potenziare il dialogo tra il mondo dell’istruzione e della formazione con quello delle imprese, per facilitare l’assorbimento occupazionale dei nostri ragazzi. Il contratto di apprendistato diventa uno strumento utile alla formazione dei giovani, oggi più che mai necessario a innalzare il loro livello di istruzione favorendo, al contempo, l’inserimento nel mercato del lavoro, tramite una forma di occupazione stabile e di qualità”.
Il capitale a disposizione della misura è pari a 7 milioni di euro e coinvolgerà studenti tra i 15 e i 25 anni. I ragazzi potranno conseguire, così, la qualifica professionale, il diploma di istruzione secondaria di secondo grado, oppure ottenere il certificato di specializzazione superiore attraverso la creazione di un Catalogo dell’offerta formativa in apprendistato. Si avrà, altresì, la possibilità di individuare il percorso professionale e formativo più adatto alle proprie esigenze, fra quelli proposti da licei e/o istituti professionali, compresi i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (Cpia) e gli enti di formazione professionale in sinergia con le imprese del territorio.
Per quanto riguarda, invece, l’apprendistato di terzo livello è stato stabilito uno stanziamento di 4 milioni di euro e saranno coinvolte le Università, gli Enti di ricerca, gli Istituti tecnici superiori e Afam (Alta formazione artistica e musicale). Anche in questo caso sarà possibile partecipare alla creazione di un Catalogo dell’offerta formativa regionale per l’apprendistato di alta formazione e ricerca, destinato ai giovani studenti, tra i 18 e i 29 anni, in contratto di apprendistato, in fase di assunzione o intenzionati a compiere un percorso da apprendisti. Potranno essere proposti percorsi formativi finalizzati all’acquisizione di un titolo di studi universitario, laurea triennale o magistrale, di un diploma rilasciato dagli Its o di un titolo di alta formazione post-laurea, master o dottorato di ricerca, o innovativi progetti di ricerca.
Una volta pubblicato il Catalogo, i ragazzi potranno richiedere un voucher formativo, erogato all’ente presso cui si è scelto di svolgere la formazione e utile alla copertura dei costi sostenuti, fino ad un massimo di 5.000 euro per ogni annualità.
Cristina Lombardo