Scicli, una nuova luce per la chiesa di San Michele grazie ai fedeli
Il lavoro è stato svolto e finanziato da Amedeo Falla e dai coniugi Giuseppe e Florinda Sortino
Gli altari della chiesa di San Michele, sita in via Mormino Penna a Scicli, risplendono sotto una nuova luce. Domenica scorsa, infatti, in occasione delle celebrazioni di Sant’Antonio Abate, durante la messa, sono stati presentati alla comunità e al Rettore, padre Don Concetto Di Pietro, i lavori di illuminazione di alcune parti importanti di questa magnifica chiesa. Questo lavoro è stato svolto, offerto e finanziato da Amedeo Falla e dai coniugi Giuseppe e Florinda Sortino i quali svolgono con maestria e professionalità il servizio di animazione musicale per la sacra liturgia che si svolge in questa Rettoria. Hanno partecipato alla realizzazione dei lavori Josè Falla e Patrizia Fidone.
Nel dettaglio, sono state svolte le seguenti opere: Illuminazione dello spazio dedicato al Tabernacolo posto sotto la balconata dell’organo a canne (a sinistra); Illuminazione della tela settecentesca della Madonna del Buon Consiglio e della cornice lignea; Illuminazione dell’Altare Maggiore e creazione ex novo della struttura delle sei candele d’altare; Illuminazione della tela restaurata di San Michele Arcangelo e della statua in polvere di marmo donata dai fedeli devoti nel Novembre 2020; Illuminazione dei tre medaglioni in marmo bianco poste nel fronte dell’Altare Maggiore ove vengono raffigurati in bassorilievo Sant’Agostino (in basso) e due scene bibliche (in alto): a sinistra: Giaele nel momento drammatico in cui trafigge il capo di Sisara con il picchetto della tenda per liberare il popolo d’Israele, secondo la narrazione del Libro dei Giudici al capitolo 4. A destra: Lo svenimento della regina Ester alla presenza del re Assuero, la quale viene sorretta dalla serva. Essa sviene poiché desiderò fare un digiuno di tre giorni prima di presentarsi davanti al re per intercedere per i suoi connazionali, il popolo d’Israele. Essi sono due temi legati alla figura della Vergine Maria: le donne forti che vengono citate nelle Sacre Scritture compiono gesti più o meno estremi per difendere a tutti i costi il popolo eletto dalle insidie degli avversari! La figura di Giaele si può affiancare alla Vergine che “con il suo calcagno schiaccia la testa al demonio” (cifr. Genesi 3:15), quella di Ester, invece, alla perpetua intercessione della Beata Vergine presso Dio Padre per la liberazione da tutti i mali che infliggono il popolo di Dio e poter chiedere l’autorizzazione per combattere, attraverso la preghiera. Le sei candele d’altare sono state realizzate a mano, per poter dare più luminosità alla Mensa antistante e dare ancora più lustro alla tela. Esse sono sei poiché, secondo San Tommaso, grande Dottore della Chiesa, la perfezione delle opere divine corrisponde al numero sei, il quale risulta dalla somma dei suoi divisori, che sono l’uno, il due e il tre. Difatti un giorno è assegnato alla produzione delle creature spirituali, due a quella delle creature materiali, tre all’opera di abbellimento (cfr. Somma Teologica, I, 74,1). I lavori saranno affinati e completati dopo la fine della zona rossa.
«Ringraziamo di vero cuore il nostro Rettore – commentano gli autori dell’iniziativa -, il quale, pur essendo ultra ottantenne, si occupa con ardore del recupero e del restauro del Tempio e delle opere d’arte che ivi vengono conservate, specialmente perché esso è il punto di inizio della ricostruzione post terremoto del 1693. In modo speciale si ringrazia la signorina Anna, la quale cura con vera accuratezza. Diamo lode soprattutto a Dio, poiché tutto questo è stato fatto a Lode e Gloria del Suo Nome».