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Sap e Comune Comiso insieme per ricordare Falcone e Borsellino: scoperta la stele dedicata alla memoria
In video-collegamento è intervenuto anche Manfredi Borsellino, figlio del giudice assassinato dalla mafia
(13 maggio 2022 – Sap e Comune Comiso insieme per ricordare Falcone e Borsellino: oggi scoperta la stele dedicata alla memoria)
Il segretario provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) Gaetano D’Amico e il sindaco Maria Rita Schembari questa mattina hanno scoperto la stele dedicata alla memoria dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, collocata all’ingresso sud-est della Villa comunale a fianco di un alberello d’ulivo appositamente piantumato. Alla cerimonia, promossa e organizzata dal Sap e dal Comune di Comiso, sono intervenuti, il prefetto di Ragusa Giuseppe Ranieri, il questore di Ragusa Giuseppina Albertina Agnello, i comandanti provinciali del Carabinieri, colonnello Gabriele Gaianelli e della Guardia di Finanza ten. colonnello Luigi De Gregorio, il giudice Claudio Maggioni in rappresentanza del Tribunale di Ragusa, i vertici del Commissariato di Polizia e della Stazione Carabinieri di Comiso, i componenti la Giunta municipale di Comiso, alcune classi dell’Istituto Comprensivo “Luigi Pirandello di Comiso”. In video-collegamento è intervenuto anche Manfredi Borsellino, figlio del giudice assassinato dalla mafia il quale, ringraziando i presenti per l’iniziativa, ha posto l’accento sulla presenza dei ragazzi che rappresentano la speranza per il futuro di liberare “la nostra terra dal cancro mafioso”. Manfredi Borsellino ha preannunciato una sua visita a Comiso entro questa stessa estate.
In precedenza, il sindaco Schembari ha spiegato la scelta di affiancare un alberello di ulivo alla stele dei giudici Falcone e Borsellino. “L’ulivo è un albero longevo, forte, simbolo di rinascita ma anche di legalità. È piccolo, ma crescerà come un seme che germoglia e si sviluppa. Posto davanti a una scuola vuole, infine, stimolare gli alunni di oggi a crescere forti e generosi come esso stesso, ricordando che la cultura è la prima arma contro l’illegalità e la mafia. Non a caso Bufalino ripeteva spesso che per combattere la mafia ci vuole un esercito di maestre”.
“Siamo onorati di partecipare a questo evento in cui ricordiamo le stragi mafiose e il sacrificio di tante donne e uomini dello Stato – ha detto il prefetto Ranieri -. Un ringraziamento particolare va al Sap sempre al fianco di tutte le forze dell’ordine perché sia assicurato il controllo del territorio anche a scapito, a volte, del recupero psico-fisico del personale. È davvero importante che a questo evento siano presenti alcune scolaresche e la vicinanza dei più giovani rinnova l’impegno a svolgere il nostro lavoro sempre al massimo e con continuità e generosità”.
Sono intervenute anche due alunne dell’Istituto “Pirandello”, Carlotta Incardona e Noemi Faro, le quali hanno evidenziato la consapevole importanza maturata nei giovani della necessità di vivere nel rispetto della legalità e del territorio, ciò nell’esempio di Falcone e Borsellino. Il giudice Claudio Maggioni ha porto ai presenti i saluti del presidente del Tribunale di Ragusa Vincenzo Panebianco, sottolineando la notevole valenza civile dell’evento che commemora i due giudici e le loro scorte, tutti vittime della mafia, nel trentesimo anniversario del l oro eccidio.
Infine, il segretario del Sap D’Amico ha ricordato ciascuna delle vittime del duplice attentato del 1992. “Da allora – ha detto – il Sap ogni anno organizza eventi alla loro memoria perché non si spenga il loro ricordo e quello di tutte le vittime della mafia e per questo abbiamo ideato una serie di percorsi della memoria che, attraverso una serie di iniziative in tutta Italia, troveranno sintesi, come in un puzzle, in un grande evento a Roma. Oggi a Comiso onoriamo questi caduti con rinnovato spirito di riconciliazione e giustizia e i volti e i nomi incisi in questa stele siano un esempio a cui guardare per tutti noi”.
Al termine della cerimonia il parroco della Chiesa Madre di Comiso, don Innocenzo Mascali, ha impartito la benedizione. La stele, raffigurante i volti di Falcone e Borsellino, è stata donata alla città dalla famiglia Damigella, il supporto in pietra locale dalla ditta Pietra di Comiso Biancaura dei fratelli Virduzzo.