Rita Borsellino, una vita spesa per la ricerca della verità sulla strage di via D’Amelio
Domani le esequie, alle 11.30, nella Chiesa "Madonna della Provvidenza-Don Orione"
Una folla commossa e silenziosa sfila per rendere l’ultimo omaggio a Rita Borsellino, testimone coraggiosa dell’impegno civile nella lotta contro la mafia. La scelta della camera ardente per la sorella del magistrato ucciso, insieme alla sua scorta, nella strage di via D’Amelio non poteva essere più appropriata. La salma di Rita è in una delle stanze di un immobile confiscato a Cosa Nostra, nel residence di via Bernini 52 a Palermo. Lo stesso nel quale ha condotto la sua latitanza Totò Riina prima che gli uomini della Crimor, guidati dal capitano “Ultimo”, lo ammanettassero assicurandolo alla giustizia.
Adesso l’immobile dove viveva il “capo dei capi” è diventata una caserma dei carabinieri e le altre palazzine, confiscate al costruttore compiacente, ospitano alcune istituzioni o associazioni tra le quali il Centro studi “Paolo Borsellino”, che Rita aveva fondato e intitolato al fratello.
E’ qui che in tantissimi continuano a rendere omaggio alla farmacista prestata alla politica, attivissima e tenace fino a sfidare la lunga e letale malattia che l’ha stroncata nel giorno di Ferragosto. E’ da qui che domattina partiranno le esequie, che si terranno alle 11.30 presso la Chiesa “Madonna della Provvidenza-Don Orione” di via Ammiraglio Rizzo.
L’ultima apparizione pubblica di Rita Borsellino risale allo scorso 19 luglio; nonostante la sofferenza e la necessità di muoversi in sedia a rotelle, non aveva voluto mancare all’appuntamento di via D’Amelio. A distanza di 26 anni dalla strage lei era lì, a chiedere ancora una volta la verità su un attentato che non conosce certezze sui mandanti e gli esecutori.
Via D’Amelio per Rita rappresentò il momento della svolta nella sua vita. Da quel momento, suo malgrado, lei, timidissima, divenne determinata testimone della lezione del fratello e della domanda di verità e giustizia contro la mafia e i silenzi di Stato.
Nata a Palermo il 2 giugno 1945, ha svolto la professione di farmacista nella sua città. Sposata e madre di tre figli, dal 19 luglio 1992, dopo la morte del fratello Paolo, inizia la sua missione. Intraprende, da subito, un’intensa attività di sensibilizzazione nelle scuole con studenti, docenti e genitori sui temi della legalità e dell’impegno civile. Numerosi gli incontri anche all’estero: nel 1994 a Parigi sulle donne in lotta convocato dalle madri argentine di Plaza de Mayo; nel 1995 all’Università di Heidelberg in Germania, organizzato dall’Istituto per la Cultura italiana; nel 1996 all’Università di Passau, sempre in Germania, organizzato dalla Cattedra di Antropologia per gli studenti della facoltà di Giurisprudenza.
Nel 2000 ha partecipato al workshop sul ruolo delle donne nei percorsi di pace nell’ambito della Conferenza di Pace dell’Aia, mentre nel 2002 è stata invitata al convegno internazionale per la Pace, organizzato a Palermo dalla Comunità di Sant’Egidio. Dal 1995 al 2005, chiamata da don Ciotti, è stata vicepresidente di “Libera, nomi e numeri contro le mafie”, un coordinamento di oltre mille tra gruppi e associazioni nazionali e locali per la diffusione della legalità e l’uso sociale dei beni confiscati ai mafiosi.
Insieme all’Arci, Libera ed Avviso pubblico ha dato vita alla Carovana antimafie. Dal 1997 è stata presidente onorario di Farmacia Donna Internazionale, dal 1998 vicepresidente dell’Istituto per il rinascimento siciliano, associazione educativo-culturale per la diffusione dei valori della legalità a livello internazionale; dal 1999 presidente onorario dell’Associazione Piera Cutino, per la guarigione dalla talassemia. Nell’agosto 2004 alla manifestazione “La notte delle stelle” le è stato assegnato il Premio San Lorenzo per l’impegno civile. A testimoniare il serrato impegno nel Paese, le cittadinanze onorarie di Offanengo, Massa Lombarda, Crevalcore, Vittoria, l’onorificenza civica di Sesto San Giovanni e della Provincia di Firenze. Ha ricevuto numerosi premi fra cui “Non solo chiacchiere” conferitole dai detenuti del carcere di Rebibbia.
Nel 2006 inizia il suo impegno politico. L’esordio è la candidatura alla presidenza della Regione. Rita Borsellino è stata la prima donna siciliana candidata a Palazzo d’Orleans per il centrosinistra, ottenendo il risultato più alto mai avuto dalla coalizione con un milione e centomila voti, 300 mila in meno di Totò Cuffaro. Nel 2007 fonda il movimento politico-associativo “Un’altra Storia“.
Nel 2009 l’approdo a Strasburgo come eletta al Parlamento europeo da indipendente del Partito democratico con 229.981 voti. Nel corso della legislatura è membro effettivo della Commissione parlamentare Libe (Libertà civili, giustizia e affari interni). Nel 2012 partecipa alle primarie del centrosinistra per la scelta della candidatura a sindaco di Palermo, ma viene sconfitta da Fabrizio Ferrandelli (poi battuto nella corsa a Palazzo delle Aquile da Leoluca Orlando).
Dal 2012 membro della Commissione parlamentare speciale Crim (Criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio di denaro). Nel 2015 diventa presidente del Centro studi “Paolo Borsellino“. A Palermo lascia un vuoto, ma il percorso tracciato in oltre vent’anni di attività sociale ha già dato i suoi frutti nella costruzione di una sana coscienza antimafiosa.
Giampiero Cannella