Regione, via libera al Defr
Per la prima volta l’atto è stato approvato prima della scadenza del 30 giugno
Il Governo di Nello Musumeci approva il Defr, il Documento di economia e finanza regionale 2019-2021. Ciò che emerge è, almeno dalle lettura del Documento, l’ambizioso proposito di crescita dell’Isola tarata sulle riforme, sull’ammodernamento dell’amministrazione, sul pieno impiego delle risorse dedicate agli investimenti, sulla razionalizzazione della spesa e sulla valorizzazione degli assi di sviluppo considerati strategici.
“Superata la fase di avvio della legislatura e l’adozione di un documento programmatico ponte – ha dichiarato il Governatore – adesso viene delineata la visione strategica per il prossimo triennio. Tra l’altro, come mai era avvenuto fino ad ora, abbiamo proceduto all’approvazione dell’atto in giunta prima della scadenza fissata per il 30 giugno. Per ricostruire la credibilità della Regione, per tanti tempo compromessa dal mancato rispetto degli accordi presi, in questi mesi abbiamo iniziato a sistemare carte e conti. Solo così possiamo guardare al futuro con maggiore ottimismo”.
Nel Documento sono stati individuati e, definiti come prioritari, cinque punti: istituzioni, cultura (turismo, sport, spettacolo, beni culturali, pubblica istruzione e formazione professionale); economia (agricoltura, attività produttive, insularità, credito e agevolazioni finanziarie); salute e lavoro (politiche sociali e della famiglia, salute e politiche del lavoro); servizi sociali e territorio (ambiente, gestione dei rifiuti e delle acque, energia, infrastrutture e mobilità, agenda digitale).
“L’approvazione in Giunta del Documento di economia e finanza regionale entro i termini – ha spiegato Gaetano Armao, assessore regionale all’Economia – conclude il primo semestre dell’attività di governo nella quale, dopo la presentazione della situazione generale economico-finanziaria del dicembre scorso, sono stati adottati ben dodici provvedimenti in materia finanziaria, in alcuni casi per la prima volta”.
Nel programma, poi, del futuro triennio il Governo porrà l’attenzione ad alcuni aspetti, definiti da Musumeci stesso più che strategici, come la revisione degli Accordi finanziari con lo Stato e il rafforzamento del sistema di controllo delle società partecipate per la razionalizzazione della spesa. Tema, quest’ultimo, assai caro anche all’assessore Armao e che sembra avere creato qualche malumore all’interno della maggioranza. Forse, in buona parte superati stando alle ultime dichiarazioni del Governatore.
Un altro settore di interesse è quello legato al personale: partirà una formazione specifica in diversi settori volti alla diffusione della cultura del merito, del risultato e della responsabilità.
Occhi puntati anche sulla semplificazione amministrativa che sarà realizzata attraverso la revisione biennale dei procedimenti amministrativi.
Nel settore dell’economia un occhio di riguardo alle produzioni agrarie con la diffusione di nuove tecnologie per ridurre gli sprechi; ma anche riordino degli enti strumentali zootecnici, dei consorzi di bonifica e del tanto chiacchierato e discusso, almeno da questo Governo, Ente di sviluppo agricolo. Nel Documento trova spazio anche il potenziamento delle attività di pesca – turismo e ittiturismo, la realizzazione di laboratori innovativi nel settore agroalimentare, oltre al rilancio del settore vitivinicolo.
Sul fronte dei nuovi investimenti, includendo anche quelli stranieri, grande importanza alle Zone economiche speciali. Stimolo e sostegno per lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese, senza mettere da parte, la riconversione delle grandi aziende in crisi e il riordino delle funzioni di Ircac e Crias in un’ottica di razionalizzazione ed efficientamento dell’intera sistema del credito.
Un passaggio, poi, alla valorizzazione sui mercati esteri di quello che vengono chiamati prodotti turistico – culturali; più di tutto a quelli considerati unici presenti in Sicilia e alla promozione delle grandi manifestazioni sportive. Nel Defr trovano spazio anche la riforma del sistema della Formazione professionale e il potenziamento dei servizi offerti alle famiglie per l’educazione l’istruzione, oltre alla modifica della governance degli Enti per il diritto allo studio universitario.
Per il sociale riflettori puntati sulla grande riforma delle Ipab, alla rifunzionalizzazione di beni confiscati alle mafie, alla revisione della rete ospedaliera e al potenziamento dei Pronto Soccorso.
Sono da valorizzare, si legge nel Documento, i beni demaniali marittimi, le aree protette, i parchi e le riserve. Il Governo non dimentica le infrastrutture; la mobilità, ragionando su ammodernamento e la manutenzione della rete stradale; l’incremento della competitività del sistema portuale e interportuale e l’efficientamento dei trasporti su gomma. (C.L.)