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Ragusa – le latomie di Cava Gonfalone aperte al pubblico dopo oltre mezzo secolo
Le visite guidate e con prenotazione obbligatoria si terranno nei seguenti giorni e orari
(17 giugno 2021 – Ragusa – Cava Gonfalone)
Ragusa – Per la prima volta dopo oltre mezzo secolo, a partire da venerdì 18 giugno, le latomie di Cava Gonfalone saranno stabilmente aperte al pubblico. Le visite guidate e con prenotazione obbligatoria, a cura di Cai sezione Ragusa e Associazione regionale guide siciliane, si terranno nei seguenti giorni e orari: martedì (10.00 – 11.00 – 12.00), venerdì, sabato e domenica (16.30 – 17.30 – 18.30). Per informazioni e prenotazioni: tel. 339 1019926, e-mail.info@cavagonfalone.it. Su richiesta è possibile prevedere aperture straordinarie per gruppi di almeno dieci persone. Il ticket d’ingresso è pari a € 4.00, con riduzione a € 2.00 per i ragazzi dai 7 ai 14 anni e gratuità per i bambini da 0 a 6 anni.
“Sotto i nostri piedi – dichiara il sindaco Peppe Cassì – abbiamo un luogo tanto straordinario quanto poco conosciuto: le latomie di Cava Gonfalone. Riaperte sporadicamente solo in occasione di rari eventi, è giunto finalmente il momento di restituirle stabilmente ai ragusani. In questi mesi abbiamo lavorato affinché questo enorme labirinto sotterraneo sia pienamente fruibile attraverso un percorso di visita articolato dal punto di vista culturale e in assoluta sicurezza, ormai pronto. Da venerdì 18, quindi, Ragusa si prepara a riappropriarsi di uno dei suoi spazi più suggestivi, di valore storico e dal grande potenziale turistico”.
“Il percorso sviluppato – prosegue l’assessore comunale Clorinda Arezzo – attraversa non solo le latomie in tutta la loro lunghezza ma anche in tutta la loro storia, in un dialogo che racconta le vicende di Cava Gonfalone e della città intera. Dal terremoto alla ricostruzione, dalla vita dei cavatori fino ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, quando le latomie divennero un popolato rifugio antiaereo, quasi una città nella città. È un percorso che rientra pienamente nell’Ecomuseo Carat, un luogo che è al tempo stesso patrimonio materiale e immateriale per le tecniche estrattive di cui è testimonianza”.