Ragusa, incoraggiati da psicosi-coronavirus tentano truffa in banca: denunciati
Due pregiudicati, coinvolgendo la madre di uno di loro, avevano pensato di potere facilmente ottenere un via libera in banca per una firma su uno spostamento di fondi dal conto di una vittima designata
(14 marzo 2020)
Le vie per la truffa sono infinite e ogni novità può stimolare la fantasia. E’ quanto successo ad un terzetto, anzi a due pregiudicati che hanno coinvolto la madre di uno di loro, i quali, nell’emergenza del coronavirus avevano pensato di potere facilmente ottenere un via libera in banca per una firma su uno spostamento di fondi dal conto di una vittima designata, grazie al fatto che costei era affetta da coronavirus e non poteva scendere dall’autovettura. In effetti la donna in auto era la madre dei due malviventi e non la titolare del conto da svuotare, ma l’addetto allo sportello ha negato la deroga e, ad un secondo tentativo in un altro istituto di credito, è scattata la segnalazione ai carabinieri.
I tre erano venuti da Comiso, dove risiedono, a Ragusa per tentare una truffa alla banca Unicredit. I 2 uomini si sono presentati nella filiale di piazza Vann’Antò e hanno chiesto di eseguire delle operazioni da un conto bancario intestato ad una donna e, fingendo che la titolare del conto fosse la donna che era con loro in macchina e che non potesse entrare in filiale perché anziana, hanno chiesto di portare i documenti in auto per la firma. Al rifiuto dei dipendenti della filiale i due non si sono scoraggiati e hanno riproposto lo stesso copione di scena nella filiale di corso Italia, aggiungendo che la donna fosse affetta da coronavirus.
A quel punto l’impiegato ha chiamato il 112 e segnalato che i 3 si erano allontanati a bordo di una Fiat Panda di colore rosso. I carabinieri hanno quindi intercettato il veicolo in viale delle Americhe e hanno proceduto all’identificazione dei soggetti ed alla ricostruzione dei fatti. I 2 uomini, di 44 anni e con vari precedenti, e la donna, 71 anni, incensurata, madre di uno dei due, sono stati quindi denunciati per tentativo di truffa in concorso quando si è appreso che la donna cui era intestato il conto non era l’anziana che era in auto. Il conto è stato quindi bloccato.