Ragusa, gli anziani hanno reagito meglio all’emergenza sanitaria
Una ricerca di Anteas sulla capacità di adattamento degli anziani nel periodo di pandemia
“Gli anziani, in tutto questo periodo di emergenza sanitaria, sono stati ritenuti, giustamente, una categoria tra le più fragili, non solo dal punto di vista fisico ma anche più a rischio sul fronte delle conseguenze psicologiche. Da una piccola ricerca che abbiamo condotto su base locale, corroborata da studi condotti da un istituto americano per la tecnologia in psichiatria, abbiamo potuto appurare come gli anziani abbiano reagito meglio di tutte le altre fasce d’età”.
E’ quanto evidenzia il presidente di Anteas Ragusa, Rocco Schininà, sottolineando di avere individuato un gruppo di dieci anziani seguendo le direttrici della ricerca in questione. Da qui si evince come i riscontri relativi alla resilienza siano pressoché analoghi. “Questo, ovviamente – spiega Schininà – non vale per tutti e non si riferisce a situazioni particolari come malattie importanti preesistenti, inoltre non sappiamo quali potranno essere gli effetti a più lungo termine. Tuttavia, abbiamo messo a fuoco gli elementi protettivi evidenziati da questi dati, in grado di potenziare le capacità di resilienza. In più, dalle video-chat alla telemedicina abbiamo compreso, sempre riguardo al campione in questione, come, per gli anziani, sia essenziale essere connessi agli altri, per telefono e anche possibilmente via web, attraverso le video-chat: la tecnologia può essere di grande aiuto. Poi, altri elementi sono quelli che consentono di sviluppare la compassione per sé e per gli altri, coltivare la gratitudine soffermandosi regolarmente ogni giorno a pensare a quello che di buono si possiede. L’attività fisica, anche ridotta e svolta in casa, può essere un buon aiuto anche contro il malumore. Un elemento fondamentale, per la salute sia psicologica sia fisica, è la diffusione sempre più capillare di strumenti di telemedicina che possono aiutare i pazienti in isolamento o comunque a casa a sentire che c’è qualcuno che si prende cura di loro in maniera costante. Se si ha una patologia è importante, infatti, sapere di essere seguiti e monitorati in maniera continua, e questo può abbassare anche l’ansia e lo stress. Naturalmente, quest’ultimo discorso non vale soltanto per gli anziani. In ogni caso, gli esiti del riscontro alla ricerca sono effettivamente coerenti con quanto è stato pubblicato e, nel nostro piccolo, sono serviti a dimostrare che la resilienza nella fascia degli anziani è stata, anche per l’area del Ragusano, una caratteristica che si è sviluppata in maniera efficace per controbattere i danni dell’emergenza sanitaria”.