Ospedali ragusani: liberare quelli che possono curare pazienti extra-Covid
Da più parti si chiede di adattare al Covid gli ospedali di Ragusa, Scicli e Comiso
Da settimane, nell’ambito del dibattito sulla tenuta del sistema sanitario provinciale, si è spesso, anche da fronti trasversali, invocato l’utilizzo degli ospedali Busacca di Scicli e Regina Margherita di Comiso, per dare una mano concreta nella lotta al Coronavirus. Lo avevano fatto, ad esempio i circoli di Fratelli d’Italia di Scicli e Comiso che si erano rivolti alle istituzioni locali per chiedere, in questo senso, un pressing nei confronti dell’assessore alla Salute Ruggero Razza. Nei giorni scorsi, anche i primi cittadini dei Comuni interessati, si sono espressi con favore a tale opportunità. Lo ha fatto di recente anche la Lega che, dopo la proposta avanzata dal deputato regionale Orazio Ragusa durante il lockdown della primavera scorsa, ha proposto a Razza un piano circostanziato per cercare di evitare il crollo del sistema sanitario provinciale in un momento in cui tutti gli ospedali sono sottopressione e non si riescono a garantire con puntualità le attività extra Covid. La Lega non pensa solo all’utilizzo degli ospedali Busacca e Regina Margerita, ma anche alla riesumazione, quale hospital-Covid, dell’ospedale Civile e del Maria Paternò Arezzo che nel progetto iniziale dell’Asp (dopo una prima fase nella quale era stato scelto il Maggiore di Modica), avrebbe dovuto sopperire alla domanda provinciale relativa alla pandemia. Sappiamo che così non è stato e che il nuovo piano dell’assessorato alla Salute, ha attivato per il Covid il Giovanni Paolo II, il Maggiore di Modica e il Guzzardi di Vittoria. Tutti ospedali strutturati per eseguire quotidianamente interventi chirurgici ed una serie di attività dedicate ai pazienti con varie patologie che, allo stato attuale, se non hanno subito uno stop, hanno di certo subito notevolissimi rallentamenti. L’idea della Lega è quella di creare una task force force che lavori sotto la guida del direttore dell’Asp 7 di Ragusa formata dai primari dei reparti di Rianimazione, Medicina e Malattie Infettive degli ospedali “Maggiore” di Modica, “Guzzardi” di Vittoria e “Giovanni Paolo II” di Ragusa. Un lavoro di squadra per monitorare la situazione dei contagi, per porre in essere una serie di iniziative per far fronte all’emergenza sanitaria. Un lavoro finalizzato a liberare gli ospedali e dare la possibilità di riprendere le cure per altre patologie e gli interventi programmati, facendo confluire gradualmente tutto quello che riguarda il Covid nelle strutture sanitarie disponibili sul territorio Ibleo come l’ospedale Maria Paternò Arezzo e l’ospedale civile di Ragusa e l’ospedale Busacca di Scicli attivando i dovuti adeguamenti in tempi rapidissimi prima che ci sia la nuova ondata della pandemia. Insomma, secondo i rappresentanti della Lega serve una task force ristretta che funzioni da cabina di regia all’interno della quale condividere azioni mirate alla gestione dell’emergenza sanitaria.
Sull’opportunità di attivare gli ospedali al momento non utilizzati, tornano a parlare anche i rappresentanti dei circoli di Fratelli d’Italia di Scicli e Comiso che ringraziano i sindaci dei rispettivi Comuni per aver sollecitato la riattivazione dei due nosocomi suggerendo quella che, secondo gli esponenti del partito rappresentato da Giorgia Meloni, è la soluzione più idonea. «I due circoli – si legge nella nota di Fratelli d’Italia – avevano sollecitato la riapertura dei due nosocomi inutilizzati da tempo, per sopperire alla carenza di posti letto ospedalieri che la nostra provincia sta soffrendo. Siamo felici di poter constatare che davanti all’emergenza, di fronte alla salute della città, anzi della provincia tutta, non esiste colore politico. Avanti così, il Busacca ed il Regina Margherita saranno per la nostra provincia l’ancora di salvezza»