Omicidio Lucifora: intrighi e sviluppi
La Procura continua a lavorare, Corallo si dice sempre innocente
(10 ottobre 2020)
Sul caso dell’omicidio di Peppe Lucifora si sono spenti i riflettori mediatici, ma non quelli degli inquirenti che continuano a scavare nella vita privata nel cuoco modicano in cerca di prove, indizi ed elementi che possano in qualche modo chiarire una vicenda ancora avvolta dal mistero. Già, perché se è vero che per l’accusa l’esecutore materiale dell’omicidio è il carabiniere Davide Corallo – che dal 15 giugno si trova rinchiuso nel carcere di Caltagirone – è anche vero che sull’efferato delitto avvenuto il 10 novembre 2019 al terzo piano di una palazzina del quartiere Dente a Modica, rimangono ancora troppe ombre.
Omicidio Lucifora, molte persone ascoltate
In questi mesi gli inquirenti, coordinati dal Sostituto Procuratore Francesco Riccio, hanno continuato a sentire tante persone per cercare di chiarire meglio tutto ciò che ruotava attorno al “mondo del cuoco” per riuscire a definire il movente dell’assassinio. Dal canto suo il carabiniere di Giarratana, Davide Corallo, dal carcere continua a professarsi innocente. I suoi legali, Piter Tomasello e Orazio Lo Giudice, stanno lavorando sugli atti che ha concesso la Procura – non nascondendo anche un certo fastidio per i ritardi con cui sono riusciti ad entrarne in possesso (anche a causa del lockdown) – per iniziare a preparare la difesa e cercare di smontare l’impianto accusatorio nei confronti del militare arrestato. «Il nostro assistito – afferma Lo Giudice – è sereno e continua a dirsi fiducioso convinto che riuscirà a dimostrare la sua estraneità ai fatti.» Intanto, da nostre fonti, abbiamo appreso che molto presto potrebbe arrivare l’avviso di conclusione indagini sul caso Lucifora. La Procura avrebbe tempo fino a giugno per notificare un eventuale rinvio a giudizio nei confronti di Corallo, ma negli ambienti si vocifera che qualcosa potrebbe muoversi tra qualche mese se non settimana.