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Mucche uccise a Modica: “Ragusa vergogna italiana”
Una vicenda che sta indignando anche tanti cittadini
“Ragusa vergogna italiana”. È il titolo di un post pubblicato dall’Aida (Associazione iblea per i diritti degli animali), dopo la notizia della macellazione di tre mucche a Modica. Non è certo la prima volta che delle mucche vengano portate al macello, ma in questo caso a suscitare l’ira degli animalisti, è l’intera vicenda spiegata nel post dell’Aida:
«Dopo il caso dei bovini uccisi a colpi di fucile a Monterosso, sempre nel ragusano venerdì scorso tre mucche sequestrate in primavera alla signora Rosaria Ruta di Modica, che mai le aveva sfruttate per la carne e alle quali era particolarmente affezionata, sono state abbattute nel mattatoio locale.
Sulla vicenda interviene la Rete dei Santuari di Animali Lberi, che aveva seguito il caso insieme al Comitato tutela diritti animali, individuando, d’intesa con la Asp di Ragusa, un rifugio in Campania dove avrebbero potuto trascorrere al sicuro tutta la loro vita.
Ma la Asp ha deciso di procedere comunque all’abbattimento, perché animali non identificati per l’uso alimentare, provvedimento contro il quale il Comitato tutela diritti animali aveva fatto ricorso al Tar, considerato che dopo essere state sottoposte a ripetute analisi le mucche erano risultate sane e che con il trasferimento nel rifugio mai sarebbero rientrate nella filiera della carne.
“I nostri sentimenti sono di sgomento e incredulità per quanto è successo – commenta Sara d’Angelo, coordinatrice della Rete dei santuari di animali liberi – . Denunceremo questa ingiustizia. L’Asp di Ragusa aveva dichiarato che avrebbe sospeso l’ordinanza di abbattimento se fosse stato indicato un rifugio, che è stato trovato ed era pronto ad accoglierle. Nessun pericolo o rischio per la salute pubblica, quindi, avrebbero rappresentato le tre mucche, prelevate all’improvviso venerdì mattina e immediatamente macellate. Non possiamo accettare quanto è stato deciso – conclude Sara d’Angelo – . Ogni responsabilità dovrà essere individuata e giudizialmente perseguita. Le tre povere mucche sono state uccise senza motivo, non dovrà succedere più in una regione che voglia definirsi civile”.
Mentre il Comitato tutela diritti animali animali prosegue la battaglia legale per rendere giustizia alle tre mucche, sui social si è sollevata l’indignazione: centinaia di mail di protesta sono state inviate alle autorità pubbliche coinvolte per chiedere di fare chiarezza sulla condotta di chi crudelmente ne ha disposto l’uccisione».