Modica, morto Piero Vernuccio, giornalista libero: una ‘medaglia’ la querela che subì da Stornello
Su quella vicenda Vernuccio pubblicò un articolo su Dialogo che esercitava correttamente il diritto di cronaca, ma – erano tempi in cui, siamo nella primissima fase del governo-Craxi, la politica disponeva di un’egemonia totale anche su ampie fasce della magistratura
(21 marzo 2020)
Una vita professionale nella scuola ed una parte preminente di essa spesa a difesa della libera stampa, schieratissimo sulla trasparenza, la democrazia effettiva dei cittadini, la trasparenza, la moralità pubblica.
E’ morto a Modica Piero Vernuccio, 72 anni, fondatore, direttore ed editore del mensile ‘Dialogo’, nelle edicole ininterrottamente, sempre sotto la sua guida, per 45 anni, dal ’75 quando lo fondò – innestando l’iniziativa editoriale sulla vita del gruppo politico e culturale nel quale a Ragusa negli anni precedenti si era mosso anche Giovanni Spampinato (ucciso il 27 ottobre 1972) – fino ad oggi. Mai saltata una pubblicazione, anche a costo di indicibili sacrifici personali, considerata la limpida indipendenza della sua voce, critica verso il potere e votata solo all’informazione vera della comunità locale.
Piero Vernuccio visse anche un’ingiusta disavventura giudiziaria, essendo stato querelato da uno dei più potenti personaggi politici del tempo, Salvatore Stornello, Psi, arrestato per corruzione il 6 gennaio 1984 (il giorno dopo l’assassinio di Giuseppe Fava per mano della mafia) mentre era sindaco di Ispica, assessore regionale al territorio e ambiente e vice presidente della Regione (governo guidato dal Dc siracusano Santi Nicita). L’inchiesta era della Procura di Roma nell’ambito dei traffici del faccendiere Pazienza e dell’imprenditore contiguo alla camorra Giardili. Stornello fu accusato di avere incassato una tangente di 600 milioni di lire.
Sui quella vicenda Vernuccio pubblicò un articolo su Dialogo che esercitava correttamente il diritto di cronaca, ma – erano tempi in cui, siamo nella primissima fase del governo-Craxi, la politica disponeva di un’egemonia totale anche su ampie fasce della magistratura, fatta eccezione per i cosiddetti pretori d’assalto – il Tribunale di Modica lo condannò (insieme ad un altro giornalista, Giuseppe Calabrese, autore di un articolo su Il Corriere di Modica) ad una multa di 80 mila lire (evidentemente tanto valeva la reputazione lesa dell’onorevole!), ma ci pensò lo stesso Stornello a guadagnare un’indolore via d’uscita – considerata la singolare e benevola sentenza, per lui, del tribunale di Modica – rimettendo la querela in appello e pagando le spese processuali.
Vernuccio soffrì molto per quella vicenda, ma continuò, deciso e determinato, il suo cammino (e da allora sono trascorsi 36 anni), un cammino di impegno civile, culturale, editoriale e giornalistico, fino all’ultimo giorno della sua esistenza.
Lascia la moglie e due figli. Alla famiglia il cordoglio della redazione.